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Giuseppe Friscia

È il Responsabile del sistema di gestione di MICROingranaggi.
Per molto tempo ha lavorato presso organismi di parte terza nel mondo delle certificazioni. Poi, a un certo punto della sua carriera, ha deciso di cambiare, passando dall'essere auditor all'essere soggetto che sottopone un sistema di gestione aziendale alla valutazione di un terzo.
La sua missione consiste nel rendere quotidiano il concetto di qualità.

Chiunque, secondo me, dovrebbe formarsi non per obbligo, ma per scelta e consapevolezza
Trovo incomprensibile che un professionista possa avanzare su un percorso senza prevedere, con una certa periodicità, dei momenti di formazione ed aggiornamento: che sia un approfondimento, un consolidamento o un’estensione delle proprie competenze. E questo, non a caso, è lo stesso approccio che abbiamo scelto di adottare anche in MICROingranaggi…
Dal ludico al professionale, tutto è governato da regole. E conoscerle è fondamentale per avvicinarsi a qualsiasi attività.
Senza contare che guardare con occhi nuovi attività che facciamo da tempo nello stesso modo ci aiuta a metterle in discussione e migliorarle. E questa è una delle ragioni per cui il corso Aerospace Auditor Transition Training (AATT) a cui ho partecipato di recente è stato davvero illuminante.
l Bilancio di sostenibilità è effettivamente razionale, serio e in grado di garantire risultati concreti?
Per come la vedo io si tratta certamente di uno strumento utile, soprattutto da un punto di vista etico. Ma, secondo me, non è risolutivo. O, perlomeno, non quanto molti pensano. Provo a spiegare meglio
Ha senso optare per la certificazione specifica del proprio settore, senza rinnovare la ISO 9001?
In alcuni casi sì. O, quantomeno, potrebbe non essere così sbagliato fare un ragionamento di questo genere. Ma “solo” in presenza di almeno una di queste due variabili…
Ogni azienda dovrebbe essere certificata?
La mia risposta è sì. Sì, ogni azienda dovrebbe essere certificata, a patto che lo spirito con cui viene approcciato il percorso sia “sano e costruttivo”. Vi spiego cosa intendo.
Pensate che metodologie come la Lean Six Sigma siano solo inutile burocrazia o “fuffa ingegneristica”?
Secondo noi NO! Ma dipende da come viene implementata e integrata nelle attività dell’azienda. Oggi vorrei cercare di spiegarvi che cos’è la Lean Six Sigma e perché, invece, secondo me funziona.
Il giusto compromesso tra buon senso e analisi dei dati
I dati sono oggettivi, imparziali e neutri, ma – a volte – devono essere interpretati tenendo conto anche di altri fattori che, pur incidendo sul risultato finale in egual misura o quasi, non possono essere quantificati né trasformati in numeri oggettivi, ma considerati solo nella loro dimensione qualitativa.
Come vivono il monitoraggio di un processo le persone direttamente coinvolte?
Monitorare un processo non significa controllare le azioni di una persona. Questo è un aspetto che, a nostro avviso, non può essere in alcun modo sottovalutato, pena il successo dell’intero progetto.
L’affermazione “non hai fatto un buon lavoro” è uno strumento di crescita?
Talvolta sì! Ma solo se è fatta con criteri obiettivi e se tiene conto del fattore umano. Vi spiego cosa intendo…
Quando si parla di problemi è sempre bene parlare anche di soluzioni. A patto che lo si faccia nel modo corretto
Un problema è quell’ostacolo che blocca il raggiungimento di un obiettivo. Nel corso delle mie esperienze di studio e lavoro ho individuato una serie di barriere che ostacolano la definizione di una soluzione, che mi piacerebbe condividere con voi.
Come definire degli obiettivi
Sono convinto che non esistano risultati nati senza una pianificazione alle spalle. Anche le scoperte o le invenzioni, che a uno sguardo superficiale appaiono casuali, in realtà sono state il prodotto di un’idea, di una sensazione, di una visione che – in quanto tale – ha ispirato un percorso verso qualcosa.
L’importanza della gestione del rischio nell’ambito dei sistemi di qualità
Nel 2015 c’è stato uno stravolgimento piuttosto significativo della Normativa UNI EN 9001 che si è concretizzato attraverso l’implementazione di un approccio legato alla gestione del rischio. Approccio che implica l’identificazione, la valutazione e la minimizzazione dei problemi che potrebbero impedire il raggiungimento degli standard di qualità desiderati attraverso l’adozione di misure preventive.
Qual è il giusto approccio alle persone nella gestione della qualità?
Esistono principalmente due strade da seguire, ma solo una innesca un maggiore coinvolgimento delle persone che, sentendosi parte integrante del processo di riorganizzazione del lavoro in ottica di miglioramento, mostrano una maggiore predisposizione alla collaborazione.
Abbiamo ottenuto la certificazione UNI ISO 45001 per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Obiettivo di questo percorso è stato quello di individuare tutte le situazioni potenzialmente critiche, monitorarle e intervenire al fine di prevenire possibili rischi, infortuni e malattie in ambito professionale.
Il coinvolgimento del personale nel processo di miglioramento continuo
È fondamentale far accrescere il livello di consapevolezza dei lavoratori sulle specifiche attività che stanno portando avanti. Fare in modo, in altre parole, che focalizzino l’attenzione sul fatto che stanno operando per ottenere un risultato e non per inerzia.
Cosa intendiamo per miglioramento continuo
Nella nostra visione ogni azienda dovrebbe adattare costantemente il proprio metodo di lavoro alle mutevoli condizioni circostanti. E, nel farlo, dovrebbe porsi un obiettivo ben preciso: migliorare la situazione iniziale da cui era partita.
Migliorare la qualità aziendale: una soluzione dall’interno
Il passaggio fondamentale dovrebbe essere che vi fosse una figura interna all’azienda sottoposta al controllo, in grado di comunicare con quella esterna addetta al controllo, creando così una sempre maggiore sinergia tra le imprese e gli audit di parte terza.
Sistema di gestione aziendale: la complessa posizione di chi controlla
È molto difficile esprimere una valutazione senza avere il quadro completo di tutti gli elementi. Spesso è impossibile o porta a trarre conclusioni sbagliate. È il caso di alcuni audit di parte terza che, di sovente, concludono delle valutazioni senza disporre di tutta la conoscenza delle dinamiche interne alle aziende oggetto di audit.