Un po’ di fortuna di sicuro non guasta. Ma certo è che da sola non basta: serve costanza, la capacità di cogliere i segnali giusti, la volontà di correre qualche rischio. Ma, soprattutto, serve la determinazione a non restare mai fermi.
Un po’ di fortuna di sicuro non guasta. Ma certo è che da sola non basta: serve costanza, la capacità di cogliere i segnali giusti, la volontà di correre qualche rischio. Ma, soprattutto, serve la determinazione a non restare mai fermi.

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Idee, opinioni, riflessioni su un universo in continua evoluzione

Se alla tecnologia verranno affidati i compiti più ripetitivi, così da lasciare all’uomo attività a più alto valore aggiunto, non rischiano di restare escluse proprio le figure che – per scelta o per condizione – sono più fragili? Vi dico quello che pensiamo e cosa potrebbero e dovrebbero fare le realtà come MICROingranaggi.

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Dal settore

Quello che accade nel nostro comparto e in quelli affini è spesso motivo di riflessione e ispirazione.

Ogni giorno sentiamo parlare di nuove soluzioni per la raccolta e l’analisi dei dati di produzione, per l’ottimizzazione dei cicli, per il risparmio energetico, per la manutenzione predittiva e intelligente, e così via. Interessante sarebbe però anche capire come stanno vivendo nella quotidianità operativa questa fase tutte quelle imprese che – come noi – gli investimenti nel 4.0 li hanno già fatti e che adesso dovrebbero iniziare a tirarne le fila…

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Tecnicamente parlando

Prodotti, soluzioni e how-to nel mondo della micromeccanica

Sicuramente molto. Ne va della buona riuscita di un progetto. Chi, come noi, progetta ingranaggi, generalmente fa riferimento a fonti autorevoli e preziose come i fogli informativi AGMA (American Gear Manufacturers Association) e i rapporti tecnici di ISO. Senza mai dimenticare che vengono aggiornati continuamente

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Factory 4.0

Il nuovo reparto unisce tre aree strategiche di MICROingranaggi — operations & IT, sistemi di gestione e marketing — e si occupa di tutto ciò che riguarda lo sviluppo e l’innovazione, partendo dall’analisi dei dati provenienti da ogni ambito dell’azienda: dalla produzione, ai processi interni, fino alla parte commerciale e alla comunicazione verso l’esterno.

Ha senso optare per la certificazione specifica del proprio settore, senza rinnovare la ISO 9001?

In alcuni casi sì. O, quantomeno, potrebbe non essere così sbagliato fare un ragionamento di questo genere. Ma “solo” in presenza di almeno una di queste due variabili…

Ogni azienda dovrebbe essere certificata?

La mia risposta è sì. Sì, ogni azienda dovrebbe essere certificata, a patto che lo spirito con cui viene approcciato il percorso sia “sano e costruttivo”. Vi spiego cosa intendo.

L’intelligenza artificiale è davvero così pericolosa?

L’AI, e soprattutto quella generativa di cui tanto si parla ultimamente, è davvero in grado di sostituire quella naturale? E quali danni può causare?

Analisi di ogni potenziale fornitore prima della selezione

Credo capiti a tutti di avere a che fare con fornitori che, a volte, non riescono a soddisfare appieno le nostre esigenze. Siccome però siamo noi – in qualità di intermediari tra fornitori e clienti – a dover colmare eventuali divari logistici o tecnologici per garantire ai nostri clienti ciò di cui hanno bisogno, l’analisi approfondita di ogni potenziale fornitore diventa una fase cruciale.

Il giusto compromesso tra buon senso e analisi dei dati

I dati sono oggettivi, imparziali e neutri, ma – a volte – devono essere interpretati tenendo conto anche di altri fattori che, pur incidendo sul risultato finale in egual misura o quasi, non possono essere quantificati né trasformati in numeri oggettivi, ma considerati solo nella loro dimensione qualitativa.

Come vivono il monitoraggio di un processo le persone direttamente coinvolte?

Monitorare un processo non significa controllare le azioni di una persona. Questo è un aspetto che, a nostro avviso, non può essere in alcun modo sottovalutato, pena il successo dell’intero progetto.

I più commentati

Recentemente mi sono trovato a riflettere su una questione. Conviene che progettazione e produzione vengano demandate a una stessa entità, oppure è meglio tenerle separate?
Avete mai sentito parlare di fabbrica 4.0? Molti la definiscono la quarta rivoluzione industriale, perché nasce dalla sostanziale necessità di far fronte sia alla crisi economica che alla radicale trasformazione del mondo dei consumi.
Quando in un disegno tecnico mancano dati fondamentali, la sua interpretazione diventa a discrezione di chi lo legge. Con la conseguenza che il pezzo acquistato e fatto produrre possa poi rivelarsi non idoneo all’applicazione per cui era stato richiesto.
Sul fatto che il settore della meccanica sia cambiato vorticosamente, e mi riferisco soprattutto agli ultimi anni, penso siamo tutti d’accordo. Se in passato questo comparto era caratterizzato da evoluzioni lente, oggi non è più così.
Un mercato che da tempo mi incuriosisce parecchio è quello cinese, ma devo ammettere di non conoscerlo molto bene. MICROingranaggi vende in Cina, ma il nostro cliente in realtà è un’azienda americana.