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MICROingranaggi ottiene la Certificazione Great Place to Work®

Siamo stati riconosciuti a tutti gli effetti come un ambiente di lavoro di qualità, secondo i parametri di credibilità, rispetto, equità, orgoglio e coesione. Antonella Silvagni, CFO e Responsabile HR: “È stata una esperienza utile, interessante e che rifaremo”.

Un buon posto di lavoro è un’azienda dinamica, solida da un punto di vista economico, e con buone prospettive di crescita. Ma è anche una realtà in cui si sta bene, dove c’è un ambiente lavorativo piacevole e stimolante. Dove ci sono equità, rispetto e coesione.
Quello dell’ambiente di lavoro è, da sempre, un tema molto caro a MICROingranaggi, che, proprio in queste settimane, ha ottenuto anche la Certificazione Great Place to Work®, un riconoscimento attribuito dall’omonima casa certificatrice sulla base delle opinioni degli stessi dipendenti MICROingranaggi.
Coinvolta in prima persona nello sviluppo del progetto, Antonella Silvagni, CFO e Responsabile HR dell’azienda, ci ha raccontato quello che è stato fatto e perché.

Antonella, com’è nata l’idea di una certificazione legata al clima aziendale e in cosa è consistita esattamente?
“Ultimamente il personale di MICROingranaggi sta crescendo molto e già lo scorso anno avevamo iniziato un percorso finalizzato a lavorare sul clima interno in ottica di miglioramento.
Tutto è partito da un questionario generale, realizzato internamente e rivolto ai nostri dipendenti, al quale c’era stato un 100% di partecipazione e dove i punteggi più alti erano stati raggiunti proprio dalle domande relative all’ambiente di lavoro.
Quel questionario ci aveva lasciato degli spunti molto interessanti su cui lavorare, perché – per come la vediamo noi – anche quando le cose vanno bene, è sempre possibile trovare margine di miglioramento (pur nella consapevolezza che il 100% di risultati positivi non possono esserci).
Sull’onda di quell’esperimento positivo, qualche mese fa abbiamo deciso di affidarci a una società esterna specializzata proprio in questo campo, Great Place To Work, e siamo partiti con il progetto”.

Interessante! Quali sono le ragioni principali che vi hanno portato a muovervi in questa direzione?
“Prima di tutto il fatto di rendere MICROingranaggi un buon posto in cui lavorare.
Il nostro dubbio iniziale era che la nostra realtà fosse un po’ piccola per questo genere di progetti, ma siamo stati tranquillizzati molto a riguardo. La questione, infatti, non è legata alla dimensione in sé; semplicemente sono poche le PMI che decidono di fare indagini di questo genere per paura di un effetto boomerang. Il timore è infatti quello di “andare a svegliare il can che dorme”, facendo emergere problemi magari sopiti o di cui non vi era una reale consapevolezza.
Il nostro punto di vista a riguardo è invece opposto. Se ci sono dei problemi è bene che emergano quanto prima, è meglio che siano ben chiari in modo che possano essere affrontati e, possibilmente, risolti!”.

Come si è strutturato l’intero progetto?
“In un primo momento mi è stato chiesto di raccogliere e fornire una serie di informazioni di partenza, sulla base delle quali GPTW ha poi lavorato per costruire il questionario. Per esempio numero delle risorse interne, età, da quanto tempo le persone lavorano con noi e via dicendo.
Poi ogni dipendente ha ricevuto una mail con le istruzioni per compilare il questionario in forma del tutto anonima. Si è trattato di 70 domande, suddivise in cinque categorie – credibilità, rispetto, equità, orgoglio e coesione – e redatte sia in italiano che in spagnolo (così da non lasciare spazio a eventuali fraintendimenti visto che in MICROingranaggi ci sono diverse persone che parlano questa lingua)”.

Come si è concluso il progetto e come avete considerato questa esperienza?
“Anche quest’anno abbiamo avuto un 100% di partecipazione e, grazie ai risultati emersi, abbiamo ottenuto la certificazione di Great Place To Work con l’89% di affermazioni positive.
Una volta ricevuti i risultati, i referenti dell’azienda certificatrice ci hanno spiegato come leggerli. Successivamente abbiamo organizzato un incontro con i nostri responsabili di reparto, spiegando loro che cosa è emerso e iniziare così insieme un percorso di miglioramento.
Si è trattato di un’esperienza sicuramente utile e interessante, che – credo – rifaremo. Anche se magari non tutti gli anni perché penso sia importante darsi il tempo necessario per migliorare”.

di Elisa Maranzana

È giornalista e consulente di comunicazione digitale.
Da oltre quindici anni lavora con alcune delle principali case editrici italiane specializzate in ambito tecnico, scrivendo perlopiù di tecnologia, innovazione e digital transformation.
Collabora con MICROingranaggi e il MICROjournal dal 2014 in qualità di giornalista e supporto editoriale.
Per Elisa nella comunicazione non conta solo quello che diciamo, ma anche e soprattutto ciò che arriva agli altri.

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