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Dal settore Factory 4.0

Le nuove tecnologie possono prendere il posto dell’uomo in azienda?

Chi ci conosce sa bene che per MICROingranaggi le persone sono la risorsa più grande. Quindi, secondo noi, la risposta è no: le nuove tecnologie non possono prendere il posto dell'uomo. A patto, però, che sussistano determinate condizioni...

Le persone sono la risorsa più grande che un’azienda può avere.

Chi conosce MICROingranaggi sa bene che questo per noi è sempre stato un punto fermo, ma voglio ribadirlo ancora una volta. Soprattutto in un momento, come quello attuale, in cui ci si interroga ormai quasi ogni giorno sulle conseguenze etiche e pratiche che possono derivare dall’integrazione di tecnologie disruptive come la robotica e l’intelligenza artificiale in tutte le sue forme nell’operatività quotidiana di un’impresa.

Per come la vedo io (e contrariamente a quanti molti pensano),

è proprio in questo contesto di forte contaminazione da parte delle nuove tecnologie, che le risorse umane assumono un ruolo ancora più importante.

A patto, però, che sussistano determinate condizioni.

Da un lato, il lavoro di ciascuna persona non può e non deve limitarsi alle sole mansioni indicate sul contratto. È necessario imparare a mettersi in gioco e adottare un atteggiamento proattivo per favorire la crescita personale e professionale.

Anche perché limitarsi a fare il minimo indispensabile equivale proprio a farsi sostituire – prima o poi – dalla tecnologia.

Dall’altro lato, le aziende devono impegnarsi per tirare fuori il massimo potenziale dalle persone. Il che implica accoglierle, coinvolgerle e stimolarle costantemente in modo che possano dare il meglio di sé.

Affinché ciò accada, penso sia essenziale lavorare su diversi fronti contemporaneamente. Iniziando da aspetti apparentemente banali, ma fondamentali, come il mantenimento dell’ordine e della pulizia e il miglioramento della comunicazione tra le persone. Fino ad arrivare a questioni più complesse, che richiedono la concomitanza di diversi fattori.
Mi riferisco, ad esempio, all’importanza del coinvolgimento nelle attività aziendali e della formazione professionale continua, ma anche al promuovere la possibilità per ciascuna risorsa di evolvere professionalmente all’interno dell’azienda (anche in reparti diversi), soprattutto se mossi da idee e ambizioni. Io credo, per esempio, che non possa esserci un commerciale migliore di una persona che ha passato anche 10 o 15 anni a lavorare vicino a una macchina utensile.

MICROingranaggi, nel corso della sua storia, ha dedicato tanto tempo ed energie ad aspetti come il benessere (in senso lato) dei dipendenti e la qualità dell’ambiente di lavoro. E iniziative come la certificazione Great Place to Work® o la MICROacademy ne sono la conferma.

Senza mai dimenticare, come scrivevo la settimana scorsa, che

per fare bene le cose ci vuole tempo!

di Marco Garavaglia

Approdato ufficialmente in MICROingranaggi dopo un percorso formativo e professionale nell’ambito del business management, oggi è il Sales and Marketing Manager dell'azienda.
L'impegno costante e la dedizione nell'ottica di un miglioramento continuo, per Marco, non deve essere solo nell’ambito di prodotti e servizi, ma anche delle condizioni di lavoro, della sicurezza, della sostenibilità e del benessere dei dipendenti.

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