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Punti di vista

Tre libri per l’estate

Io penso che un blog dedicato al settore della meccanica non debba necessariamente parlare solo di meccanica, ma è utile che a volte tocchi anche temi collaterali, come per esempio quello della lettura.
Ecco perché ho deciso di tornare, in questo ultimo post prima della chiusura estiva, a parlare di libri.
Si tratta di tre volumi, completamente diversi l’uno dall’altro non solo per autore e argomento trattato, ma anche per il genere. Mi hanno colpito tutti e tre, ciascuno per ragioni differenti e pertanto vorrei proporveli nel caso doveste ancora fare un salto in libreria prima di rilassarvi per qualche settimana.

Il primo che vi consiglio è “Making Ideas Happen. Overcoming the Obstacles Between Vision and Reality” di Scott Belsky e il titolo già la dice lunga. Si tratta di una sorta di guida pratica (al momento disponibile solo in lingua inglese) che può tornare utile a tutti coloro che sono alle prese con “l’idea del secolo”, ma che devono ancora metterla in pratica. Avere un’idea interessante può essere semplice, mentre realizzarla è sicuramente tutt’altra cosa. L’autore pertanto analizza – una a una – tutte le fasi di messa in pratica di un progetto, individuandone gli ostacoli (spesso psicologici) che si possono incontrare e dando consigli su come affrontarli e superarli.

Non molto tempo fa, poi, mi è capitato di imbattermi in un volume del 2008 edito da Chiarelettere e intitolato “I cinesi non muoiono mai” che, devo dire, mi ha incuriosito. Gli autori sono due giornalisti – Raffaele Oriani e Riccardo Staglianò – che, con l’intento di andare oltre i pregiudizi più comuni (a partire da quello che dà il titolo al libro), hanno cercato di avvicinarsi alla comunità cinese che vive in Italia (da nord a sud), di conoscerla, capirla e raccontarla.
All’epoca in cui questo libro è stato scritto (ormai sette anni fa) erano centocinquantamila i cinesi stimati in Italia e una su sette le imprese straniere gestite da cinesi. A cui si aggiungono una lunga serie di realtà italiane che stanno diventando di proprietà di imprenditori cinesi. Ecco perché penso che provare a conoscere questo popolo, che appare spesso impenetrabile, sia importante, oltre che utile. Nella vita lavorativa e non.

Il terzo libro che vi propongo è, fra questi, quello che in assoluto si discosta di più dal settore di questo blog. Essendo però un grande lavoro di creatività, penso che possa essere di ispirazione per chi fa lavori creativi (e quindi anche per un progettista industriale). È il classico esempio di “pensare fuori dal quadrato”, applicato alla letteratura.
La nave di Teseo” – questo il titolo – è stato ideato da JJ Abrams (lo stesso JJ Abrams della serie televisiva Lost e dell’ultimo capitolo di Star Wars che uscirà a settembre) e scritto da Doug Dorst. La particolarità di questo volume è che non è un semplice romanzo di fantascienza, bensì un progetto sperimentale di letteratura che racchiude una storia nella storia.
Oltre al racconto principale, infatti, il volume è pieno di note ai margini, indizi, stralci di giornale, cartoline e vecchie mappe che rappresentano la folta corrispondenza tra due lettori (che inevitabilmente sono diventati anch’essi parte della storia) che se lo sono passato negli anni, procedendo di volta in volta nello scioglimento del mistero del libro.

Buona lettura e buone vacanze!

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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