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La nostra preziosa collaborazione con A.P.I. (Associazione Piccole e Medie Industrie)

È giusto parlare di chi sbaglia (purché il fine sia costruttivo), ma altrettanto corretto è – a parer mio – riconoscere i meriti quando ci sono. Per questo ho deciso di dedicare il post di questa settimana alla

preziosa collaborazione che abbiamo – da alcuni anni a questa parte – con A.P.I. (Associazione Piccole e Medie Industrie), un importante punto di riferimento della piccola e media impresa in Lombardia.

Il supporto che A.P.I. ci ha dato negli anni passati e che ci sta offrendo tutt’ora è stato per noi davvero molto utile e, proprio per questa ragione, ho il piacere di condividere la nostra esperienza nella speranza che possa rivelarsi altrettanto utile per altre realtà come noi.

Tutto è iniziato alcuni anni fa, quando abbiamo ricevuto l’invito a un seminario gratuito sulla gestione dei programmi di produzione e, più in generale, sull’informatizzazione delle imprese.
Dopo l’evento venne a trovarci in MICROingranaggi il vice direttore generale di A.P.I., con l’obiettivo di fare con noi due chiacchiere più approfondite in merito ai servizi offerti dall’Associazione.
Fu già in occasione di quel primo incontro che ci proposero di prendere parte a un gruppo d’acquisto, creato e gestito da API, finalizzato all’acquisizione di energia elettrica e gas. Obiettivo dell’iniziativa era quello di inserirci in un gruppo di aziende con un consumo importante di energia elettrica, così da poter ricevere tale fornitura a costi decisamente convenienti grazie a una logica di economia di scala dell’acquisto.

Come ci aveva anticipato API,

già dal primo anno ottenemmo un risparmio dei costi relativi all’acquisto di energia elettrica di circa il 16%.

Un risultato decisamente interessante che difficilmente – se non fossimo entrati in contatto con l’Associazione Piccole e Medie Industrie – avremmo raggiunto. Sia per un discorso informativo sia per un discorso legato alle potenzialità che si celano dietro alla creazione di un fronte comune.

Chiaramente quello dell’energia è solo un esempio (che possiamo fare perché ci ha coinvolti direttamente), ma penso possa darvi un’idea più concreta del discorso che sto facendo.
Nel momento infatti in cui un’impresa è impegnata a portare avanti la propria attività (gestendo i clienti e trovandone di nuovi, cercando di ottenere livelli qualitativi elevati della produzione, lavorando assiduamente per raggiungere gli obiettivi che si prefigge di volta in volta e via dicendo), in genere ha a disposizione meno tempo di quello che vorrebbe (e di cui avrebbe bisogno) per informarsi su tutte le iniziative che potrebbero giovarle (analoghe, per capirci, a quella di cui ho appena parlato).

Essere quindi parte di un’associazione valida, attiva e preparata, in grado di sopperire a una nostra fisiologica mancanza è sicuramente un prezioso strumento.

E neppure troppo scontato, perché, come ben sappiamo, ci sono anche molte associazioni che purtroppo non sono in grado di fornire lo stesso servizio.

Se quindi da un lato va fatto un discorso prettamente informativo, l’altro grande plus derivante dal far parte di un’associazione come A.P.I. è quello di poter beneficiare dei vantaggi che si possono ottenere presentandosi come gruppo, o comunque come entità più grande. La somma di consumi energetici di più imprese, per riprendere l’esempio fatto prima, permette di accedere a prezzi più competitivi derivanti da logiche di economie di scala. Prezzi che altrimenti sarebbero stati decisamente più alti.

Far parte di un’associazione (come A.P.I. in questo caso) ha un costo? Sì, certo.
Ma posso assicurare che – e qui parlo ancora per esperienza diretta – tale cifra viene di gran lunga ammortizzata dal risparmio – in termini generali – che è possibile ottenere grazie al servizio consulenziale ricevuto.

Di A.P.I. fanno parte imprese provenienti da tutti i settori merceologici. Nella nostra regione in particolare il comparto della meccanica ha quote importanti, perché è il settore stesso ad avere una notevole rilevanza anche a livello territoriale.

Per chi fosse interessato, l’associazione ha un sito web – che vi ricordo è www.apmi.it – dove è possibile trovare tutte le informazioni del caso. A questo link, invece, riporto il profilo istituzionale di A.P.I..

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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