Non so se fu davvero Einstein a dirlo (ogni tanto gli vengono attribuite delle frasi, che poi chissà se ha detto veramente lui), ma chiunque sia stato, secondo me, aveva ragione:
tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.
Vi faccio un esempio.
Se qualcuno, qualche tempo fa, mi avesse chiesto se era possibile realizzare un grado di qualità DIN 5 di un ingranaggio 26 denti modulo 1.5 per un lotto da 100 pezzi utilizzando la tecnologia skiving, avrei risposto no, assolutamente impossibile. E invece è proprio quello che stiamo facendo adesso.
Sono evolute le macchine, sono cambiate le attrezzature, gli utensili e i lubrificanti. E sono diverse anche le competenze del nostro personale tecnico specializzato, così come l’esperienza che è aumentata notevolmente.
È fondamentalmente per questo che il termine IMPOSSIBILE mi sta un po’ stretto.
Impossibile per chi? Per me? Per voi?
E impossibile quando? Oggi? Domani?
Il termine impossibile può forse avere un senso se legato a una determinata situazione temporale o a uno specifico contesto (“Nella situazione attuale è impossibile….”), ma non non in senso assoluto.
L’anno scorso vi avevo salutato scrivendo che – contrariamente a quanto ci si sarebbe potuti aspettare – il surplus di richieste ricevuto nel 2021 aveva creato non pochi problemi: mancato fatturato, marginalità ridotta, lavoro sotto pressione, straordinario del personale e grande dispersione di energia.
La soluzione era e rimane quella di aumentare la capacità produttiva ed è quello che faremo!
Aumentare la capacità produttiva sarà un’operazione complessa, che richiederà un notevole impegno in termini economici, temporali e di energia, ma certamente non impossibile.