Come – immagino – molti di voi, continuo a chiedermi se e cosa cambierà definitivamente una volta finita l’emergenza sanitaria.
Torneremo al lavoro con le stesse dinamiche? Ci imbatteremo nei problemi che avevamo prima? O questa pandemia porterà stravolgimenti tali da richiedere adeguamenti definitivi e non solo temporanei?
Vorrei condividere con voi alcuni dei tanti spunti di riflessione che mi vengono in mente per provare a ipotizzare come potrebbe cambiare il manifatturiero nel dopo Covid-19.
SMART WORKING
Prendiamo lo smart working, per esempio. Volenti o nolenti quasi tutti ci siamo trovati ad avere a che fare con questa modalità lavorativa che prima, in Italia, era spesso mal considerata e che, di conseguenza, aveva preso piede in ben poche strutture. Bene, cosa accadrà allo smart working quando l’emergenza sanitaria sarà finita? I dipendenti torneranno a timbrare un cartellino o verranno impostati nuovi standard lavorativi maggiormente incentrati sul raggiungimento degli obiettivi piuttosto che sulla presenza in azienda?
INCONTRI e MEETING
L’ho già scritto e lo ripeto: il contatto dal vivo con colleghi, collaboratori e, più in generale, con tutte le figure professionali che siamo soliti avere quotidianamente per lavoro è in tanti casi decisivo. Se non altro per alcune limitazioni fisiologiche che la tecnologia, per quanto avanzata e all’avanguardia possa essere, inevitabilmente impone.
Vero è anche però che molti incontri di lavoro si potrebbero evitare e sostituire con conference call così da risparmiare tempi, costi e – perché no – anche rischi legati alle trasferte. Alcune realtà già lo fanno, altre meno o proprio per niente. Cosa cambierà nel dopo Covid-19?
ECOMMERCE E VENDITA ONLINE
L’emergenza sanitaria ha portato, gioco forza, molte persone a fare acquisti online. Abitudine che, con ogni probabilità, rimarrà anche in futuro. Varrebbe la pena, quindi, valutare in modo più ampio l’e-commerce e la possibilità di vendita online, ripensando la struttura di vendita delle nostre imprese (B2B o B2C che siano), i siti web e i cataloghi online.
POLIZZE ASSICURATIVE E ACCANTONAMENTI DI EMERGENZA
Finché va tutto più o meno bene si tende a ragionare senza tener conto di scenari apocalittici. Temevamo una crisi economica partita dal settore automotive tedesco (e in effetti, seppur in minima parte, qualcuno ne stava già risentendo) e ci stavamo organizzando per gestirla al meglio. Ma poi ci siamo trovati a dover fronteggiare qualcosa di portata decisamente più grande che inevitabilmente ci ha trovati per molti aspetti impreparati.
Quindi cosa fare per il futuro? Prevedere polizze assicurative specifiche per i dipendenti e per le aziende che tengano conto di un più ampio spettro di fattori e possibilità? Io, per esempio, ho già ricevuto delle proposte in merito.
E, allo stesso modo, forse dovremmo anche considerare nelle nostre analisi finanziarie l’eventualità di un fermo produttivo prolungato (come quello di queste settimane) e, se necessario e possibile, prevedere accantonamenti di emergenza.
CONTRATTI
Sicuramente da rivedere saranno anche i vari contratti. Da un lato quelli con i clienti, che dovranno mettere in bilancio possibili fermi produttivi prolungati, includendo le pandemie nelle “cause di forza maggiore”.
Dall’altro quelli con gli spedizionieri, che dovranno andare a ridefinire responsabilità e assoluta priorità per il trasporto di materiale destinato a specifici settori (come il medicale, la difesa o l’avionico).
C’è poi un altro punto decisamente importante, ovvero quello legato al MAGAZZINO e alla CATENA DELLA FORNITURA. Ma credo che il discorso da fare sia decisamente ampio e meriti un approfondimento a sé.