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Dal settore Punti di vista

L’industria manifatturiera alla ricerca della perfezione: come avvicinarsi all’obiettivo di una qualità quasi totale

Due settimane fa abbiamo parlato di come il settore della meccanica è cambiato negli ultimi trent’anni e ci eravamo lasciati domandandoci come sarebbe stata l’evoluzione in futuro. Ci è stato risposto per esempio che per progredire è necessario, tra le altre cose, concentrarsi nello sviluppare metodi il più flessibili ed economici possibile per passare dalla prototipazione virtuale a quella reale. Un argomento interessante e che vale la pena approfondire perché ci sarebbero molte cose da dire in proposito. Torneremo perciò sicuramente a discuterne nelle prossime settimane.
Concordo in ogni caso con chi ci ha detto che è fondamentale dare il meglio nel presente e che, fermo restando l’importanza delle evoluzioni tecnologiche, saranno sempre l’esperienza, le capacità, il buon senso e le idee dell’uomo a guidare il settore della meccanica del futuro.

Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo sapere di preciso quale direzione prenderanno i cambiamenti, né, tantomeno, quali saranno. Mi sono però fatto qualche idea in merito a dove è importante che arrivino.
Credo che la direzione da percorre in futuro sia quella volta a cercare di tendere alla perfezione. Quindi verso una qualità sempre più alta, quasi totale. Una qualità che si può raggiungere attraverso processi sempre più perfezionati e più definiti, effettuando più controlli e riducendo al minimo le incertezze.

Un’evoluzione verso la quale si sta andando, ad esempio, è la rintracciabilità totale, raggiungibile attraverso la marcatura dei prodotti.
Oggi accade che se un pezzo immesso sul mercato risulta essere difettoso (ad esempio perché realizzato con un materiale che si è scoperto poi avere un problema) deve ovviamente essere ritirato. In una situazione come questa se io so che quel determinato componente faceva parte di un lotto di cento pezzi prodotti tutti con lo stesso materiale, grazie alla rintracciabilità totale so che devo ritirare tutti i pezzi di quel lotto (vale a dire dal numero 1 al numero 100).
Ma se io non avessi potuto contare sulla rintracciabilità totale? Come avrei fatto a sapere quali pezzi avrei dovuto ritirare dal mercato? Sarei dovuto partire dalla produzione di sei mesi prima? Di un anno? O di quanto?
Senza dati certi relativi alla rintracciabilità di un prodotto, il rischio è certamente quello di fornire una qualità più bassa, ma anche di avere ingenti perdite a livello economico derivanti dalla necessità di dover ritirare dal mercato più pezzi di quelli realmente difettosi.

Il concetto di rintracciabilità totale è ormai consolidato in campo automotive, ambito in cui tutto deve essere monitorato con una precisione assoluta anche in base alle normative in vigore. Credo però che questa evoluzione toccherà piano piano un po’ tutti gli ambiti, a partire dal settore degli elettrodomestici.

Voi pensate che tendere alla perfezione sia possibile? Se sì, in che modo? Con quali strumenti?

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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