L’industria manifatturiera alla ricerca della perfezione

Credo che la direzione da percorre in futuro sia quella volta a cercare una qualità sempre più alta, quasi totale. Una qualità che si può raggiungere attraverso processi sempre più perfezionati e più definiti, effettuando più controlli e riducendo al minimo le incertezze.

Sono sempre stato d’accordo con chi dice che è fondamentale dare il meglio nel presente e che, fermo restando l’importanza delle evoluzioni tecnologiche,

saranno sempre l’esperienza, le capacità, il buon senso e le idee dell’uomo a guidare il settore della meccanica del futuro.

Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo sapere di preciso dove ci porteranno tutti i cambiamenti in atto. Mi sono però fatto qualche idea in merito a dove è importante che arrivino.
Credo che la direzione da percorre in futuro sia quella volta a cercare di tendere alla perfezione. Quindi

verso una qualità sempre più alta, quasi totale. Una qualità che si può raggiungere attraverso processi sempre più perfezionati e più definiti, effettuando più controlli e riducendo al minimo le incertezze.

Un’evoluzione verso la quale si sta andando, ad esempio, è la rintracciabilità totale, raggiungibile attraverso la marcatura dei prodotti.
Oggi accade che se un pezzo immesso sul mercato risulta essere difettoso (ad esempio perché realizzato con un materiale che si è scoperto poi avere un problema) deve ovviamente essere ritirato. In una situazione come questa se io so che quel determinato componente faceva parte di un lotto di cento pezzi prodotti tutti con lo stesso materiale, grazie alla rintracciabilità totale so che devo ritirare tutti i pezzi di quel lotto (vale a dire dal numero 1 al numero 100).
Ma se io non avessi potuto contare sulla rintracciabilità totale? Come avrei fatto a sapere quali pezzi avrei dovuto ritirare dal mercato? Sarei dovuto partire dalla produzione di sei mesi prima? Di un anno? O di quanto?
Senza dati certi relativi alla rintracciabilità di un prodotto, il rischio è certamente quello di fornire una qualità più bassa, ma anche di avere ingenti perdite a livello economico derivanti dalla necessità di dover ritirare dal mercato più pezzi di quelli realmente difettosi.

Il concetto di rintracciabilità totale è ormai consolidato in campo automotive, ambito in cui tutto deve essere monitorato con una precisione assoluta anche in base alle normative in vigore. Credo però che questa evoluzione toccherà piano piano un po’ tutti gli ambiti, a partire dal settore degli elettrodomestici.

Voi pensate che tendere alla perfezione sia possibile? Se sì, in che modo? Con quali strumenti?

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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