È meglio muoversi, rischiando di sbagliare? Oppure aspettare e prendere una decisione solo quando si è pressoché certi che sia quella giusta? Chi mi conosce sa che ho un’opinione ben precisa in proposito.
A metà degli anni Novanta le dentatrici erano quasi tutte meccaniche, ma in occasione di una fiera tedesca ne vidi per la prima volta una a controllo numerico e mi resi conto di tutto quello che avrebbe permesso di fare. Rientrai in Italia con l’idea di acquistarne una per MICROingranaggi, ma trovai tutti fortemente contrari. “Anche se è molto più veloce”, mi dicevano, “non è possibile che quella macchina abbia la stessa capacità produttiva di cinque dentatrici classiche usate che potresti comprare con la stessa cifra”. Verissimo da un punto di vista prettamente numerico, ma con la macchina cnc avrei potuto realizzare degli ingranaggi che con una dentatrice tradizionale non avrei potuto fare. Decisi così di fare quell’investimento e, alla fine, si rivelò corretto.
Lungimiranza? Fortuna? Entrambe le cose, forse. Fatto sta che – per come la vedo io – è decisamente meglio muoversi, magari sbagliare e imparare dai propri errori, che non stare fermi ad aspettare non so cosa e rischiare di “perdere il treno”.
Vediamo se riesco a spiegarvi cosa intendo.
C’è una situazione che ciclicamente si verifica un po’ in tutte le aziende manifatturiere.
Analizzando i dati forniti dal MES, ci si accorge che la capacità produttiva di una delle macchine dell’officina ha raggiunto il suo limite massimo e quindi deve essere potenziata. Come? Nel 99% dei casi implementando un’altra macchina.
Ma investire in un nuovo macchinario presuppone moltissimi passaggi. Intanto va individuata qual è esattamente la macchina da comprare; potrebbe essere che ne serva una identica a quella già presente in officina, ma – analizzando altri fattori (trend di mercato, nuove richieste, e via dicendo), ci si potrebbe anche accorgere che invece ne occorra una leggermente diversa.
Ma quale? Che tipo di caratteristiche deve avere? Quali sono i player che producono il tipo di macchinario che cerco? E, naturalmente, quanto costa?
Una volta individuata macchina e fornitore, si avvia la trattativa tecnica e commerciale, si fa l’ordine che – come sappiamo bene – implica tempi di consegna ben precisi. Tempistiche che, da alcuni anni a questa parte, oscillano tra i sei e i nove mesi, se non di più.
Una volta consegnata, la macchina dovrà poi essere installata e il personale formato.
MORALE: dal momento dell’analisi dei dati del MES a quando la macchina è operativa passa un anno e mezzo almeno.
E un anno e mezzo è tantissimo tempo. Così tanto tempo che la situazione di mercato potrebbe essersi ribaltata, e potrei rendermi conto che in realtà la macchina appena installata non serve più così tanto (in fondo produciamo ciò chiede il mercato e non quello che vorremmo…).
Quella che ho appena descritto è naturalmente la situazione più estrema e che non auguro a nessuno. Non è detto che le cose vadano così male e, una volta installata la nuova macchina, ci si potrebbe anche accorgere che è già satura anche quella, proprio perché il mercato sta tirando in quella direzione, e che quindi devo valutare se aumentare ulteriormente la capacità produttiva investendo in un’altra macchina ancora. E, in quel caso, via altri 18 mesi.
Tutto questo per dire che i tempi di reazione per un’azienda manifatturiera non sono mai immediati.
Diverso potrebbe essere il caso di un’azienda commerciale, che magari individua un prodotto che non va più tanto e, in maniera abbastanza agile, lo sostituisce con un altro che invece pensa potrebbe funzionare di più (questa è una mia opinione, ma non è detto che sia corretta, quindi ditemi voi..).