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Una riflessione sulle fiere dopo la visita alla SPS di Norimberga

Ottimismo generale nonostante tutto, tendenza alla condivisione come colonna portante del fare business e focus tecnologico sull'ecosistema dell’Industria 4.0 . Visitare la SPS di Norimberga è stata, ancora una volta, un'esperienza decisamente positiva.

Partecipare a una fiera è qualcosa che personalmente ho sempre apprezzato molto. Lo trovo un modo utile ed efficace per capire l’andamento del mercato, i trend tecnologici e le innovazioni del settore. Senza contare che si tratta di un momento fondamentale per rafforzare le relazioni commerciali.

La SPS di Norimberga della scorsa settimana – evento di grandissima portata con i suoi 1229 espositori provenienti da tutto il mondo per un’area espositiva totale di 128mila metri quadrati suddivisi in 16 padiglioni – mi ha dato ancora una volta la conferma del fatto che non è in alcun modo possibile fare un lavoro come il nostro senza muoversi dal proprio ufficio, senza incontrare persone, confrontarsi, guardarsi intorno, oltre che del fatto che l’incontro faccia a faccia (quindi senza il filtro di uno schermo) è decisamente più efficace.

Sono stato felice di constatare che, in generale,

a Norimberga si è respirata aria di ottimismo, cosa non così scontata data la flessione che sta registrando la gran parte delle imprese del nostro paese (chi più, chi meno) dopo l’exploit dello scorso anno.

La situazione economica attuale non è delle più facili e questo è un pensiero condiviso un po’ da tutti gli europei, indipendentemente dal paese di riferimento. E anche oltreoceano il pensiero comune non è poi tanto distante.
Eventi come la guerra tra Russia e Ucraina, che non accenna a fermarsi, e quello che sta accadendo a Gaza portano un clima generale di incertezza e le attese sono per un 2024 a rilento, ma l’ottimismo per una ripresa verso la fine dell’anno prossimo e l’inizio del 2025 è condivisa da tutti e questo fa ben sperare.

Vorrei poi fare un’altra considerazione un po’ più generale. Visitando fiere come la SPS di Norimberga in questi ultimi anni, mi sono accorto che c’è stata una sorta di evoluzione, rispetto al passato, dell’approccio che queste manifestazioni hanno al mercato. Mentre infatti fino a qualche tempo fa le fiere erano di fatto quasi esclusivamente vetrine espositive, rare occasioni per mostrare prodotti e soluzioni a un mercato abbastanza vasto, oggi non è più così. O, meglio, non sono più solo vetrine, ma si sono arricchite notevolmente di momenti dedicati alla condivisione. Quindi workshop, seminari e conferenze attraverso cui le aziende – soprattutto quelle più grandi – condividono con i visitatori esperienze, tecnologia e approccio al mercato.

È difficile oggi incontrare qualcuno che decide di andare in fiera per “chiudere un ordine”, per fare business diretto. La tendenza è diventata quella di privilegiare la condivisione in senso lato, come conditio sine qua non per fare business in un secondo momento.

A livello di trend tecnologici, posso dire che

l’ecosistema legato all’Industria 4.0 continua a essere uno dei temi più caldi e centrali a livello di offerta

e moltissimi stand di elettronica e informatica hanno basato, ancora una volta, la loro esposizione proprio su prodotti e soluzioni per questo ambito.

di Luca Uberti

È il Responsabile commerciale di MICROingranaggi con trent'anni di esperienza alle spalle nel campo dell'automazione industriale.
Secondo Luca compito del reparto commerciale è quello di fornire all'ufficio tecnico tutte le informazioni cruciali definite con il cliente, affinché possa poi sviluppare soluzioni che coniughino la richiesta ricevuta con la propria esperienza e il proprio know-how.

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