Un pensiero sui premi di produzione e le assenze per malattia

C’è chi ritiene che i dipendenti meritevoli di ricevere un premio siano coloro che hanno fatto meno di un determinato numero di giornate di assenza per malattia. Ma è giusto?

Ci sono aziende che offrono ai dipendenti meritevoli dei premi di produzione.
La maggior parte lo fa per dare un riconoscimento a chi raggiunge determinati obiettivi (di progetto, di fatturato e via dicendo).

C’è anche chi, però, ritiene che i dipendenti meritevoli di ricevere un premio siano coloro che hanno fatto meno di un determinato numero di giornate di assenza per malattia. Ma vi pare giusto?

Non voglio dire che l’assenteismo in Italia non sia un problema. Lo è eccome (soprattutto nel publico impiego), anche se fortunatamente non è mai stato un fenomeno che ci ha toccati da vicino.

Ciò premesso, credo comunque che toccare un tema così delicato come quello della salute personale, andando a premiare chi non si assenta per malattia, non sia corretto.

Anche perché sappiamo bene che ci sono tanti professionisti seri e produttivi che purtroppo devono convivere con problemi di salute, che spesso li costringono ad assentarsi dal lavoro.

Ma perché – mi domando – chi risente di questa problematica non si interroga sulle ragioni che vi sono dietro al fenomeno dell’assenteismo nella propria azienda? Non sarebbe più logico indagare su questo, piuttosto che premiare chi fa pochi giorni di malattia?
Magari esistono delle ragioni. Magari si verificano delle condizioni ricorrenti alle quali i dipendenti reagiscono assentandosi dal lavoro (ragioni sulla quali è possibile lavorare). O magari no, per carità…

Voi cosa ne pensate?

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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