Ricordo che alcuni anni fa dovetti fare, per una importante azienda del comparto aerospace, un dimensionamento di un motoriduttore destinato al meccanismo per la movimentazione delle poltrone della business class degli aerei.
Per quella specifica applicazione, ogni grammo in meno di ciascuna componente (motore incluso) si traduceva in un risparmio di carburante consumato dal velivolo. La discriminante che venne perciò adottata dal cliente nella scelta del fornitore non fu tanto il prezzo, quanto piuttosto il peso del motore.
L’attuale tendenza generale – che permea la gran parte dei settori, a partire dall’avionico – è infatti quella di una sempre maggiore riduzione degli ingombri meccanici e dei pesi delle componenti, a fronte di una efficienza elevata. E questo, molto spesso, si traduce in un conseguente aumento del loro costo.
Con un motore di fascia bassa, per farvi un esempio concreto, riesco a ottenere una determinata velocità e una determinata coppia in un diametro di 30 mm. Un motore più performante avrà le stesse caratteristiche di coppia e velocità, ma ingombri più contenuti (per esempio diametro inferiore ai 30 mm).
Ebbene, il lavoro di MICROingranaggi sta proprio nella selezione del motore ottimale, sulla base delle specifiche necessità applicative e del budget prefissato dal cliente. Di fronte a determinati vincoli di spazio, la scelta dovrà necessariamente cadere su un motore dalle dimensioni contenute, fattore che inevitabilmente influirà sul costo finale (non vale infatti, la regola del “più il motore è piccolo e meno costa”).
Essenziale, in questo processo, è naturalmente anche la disponibilità di un brief di progetto completo, che abbracci non solo gli aspetti direttamente legati all’applicazione, ma anche quelli relativi all’ambiente di utilizzo (quali vibrazioni, temperature, e via dicendo), al fine di evitare errori nella selezione del motore.
Alla luce di tutto questo, penso sia importante sottolineare che, quando si acquista un motore, l’elemento primario su cui concentrarsi non dovrebbe essere il valore intrinseco dell’oggetto in sé in quel momento, quanto piuttosto il valore potenziale che tale componente sarà in grado di generare in futuro. Valore che quindi sarà strettamente legato a fattori come la riduzione di peso e ingombro, essenziali per l’efficienza dell’applicazione finale.
Dal momento che i riduttori che MICROingranaggi produce sono di piccole dimensioni, i motori che meglio si integrano a queste componenti sono quelli di media/bassa potenza ad alte performance, e, in particolare, quelli con diametri tra i 52mm e i 22mm
(ciò non toglie che, su particolari richieste dei clienti, possano essere integrati anche motori con diametri inferiori ai 22mm).
Si tratta di motori DC, disponibili sia con spazzole sia in versione brushless, con un buon rapporto coppia/volume.