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Tecnicamente parlando

Un esempio pratico del perché un disegno tecnico non deve essere incompleto

Qualsiasi ambiguità nel disegno tecnico può causare errori in fase di produzione o montaggio. Per questo motivo, è una buona pratica progettuale non dare nulla per scontato e indicare ogni dettaglio tramite note chiare o riferimenti specifici.

Quando in un disegno tecnico mancano dati fondamentali, la sua interpretazione diventa a discrezione di chi lo legge. Con la conseguenza che il pezzo acquistato e fatto produrre possa poi rivelarsi non idoneo all’applicazione per cui era stato richiesto.
Senza contare che, in assenza di indicazioni precise, diventa impossibile contestare la non conformità del pezzo ricevuto rispetto all’applicazione prevista.

Questa è, in sostanza, la ragione per cui

i disegni incompleti sono un problema comune da non sottovalutare nella produzione di ingranaggi (e non solo).

Per spiegarvi cosa intendo, vi faccio un esempio pratico.

Pensate a un disegno tecnico 3D, dove le dentature vengono rappresentate con un profilo semplificato, che simula l’ingranaggio reale senza riprodurne tutti i dettagli.
Quando poi si passa alla fase di realizzazione della tavola 2D quotata, il profilo della dentatura viene spesso riportato posizionando il centro di un dente o di un vano della dentatura esattamente in corrispondenza di un asse.
Si tratta di una scelta grafica comune, che però non necessariamente corrisponde alla configurazione reale richiesta dall’applicazione.

Ebbene, nella maggior parte dei casi un allineamento “casuale” della dentatura rispetto ad altre geometrie può andare bene, a meno che non vi siano requisiti funzionali che impongano una posizione specifica.

Nel caso in cui, per esempio, la dentatura debba essere allineata ad altri elementi del componente (come cave, fori o fresature), questo deve necessariamente essere indicato in modo esplicito nel disegno tecnico, inserendo note chiare o riferimenti specifici.
Ad esempio aggiungendo un riferimento angolare tra la dentatura e altre geometrie. Oppure inserendo note come “dentatura allineata all’asse X” o come “fase angolare tra il dente centrale e la cava chiavetta = 0°”. O, in altri casi ancora, aggiungendo una vista dettagliata o una sezione esplicativa in cui sia chiaramente rappresentata la relazione tra la dentatura e le geometrie di riferimento.
In modo analogo, se l’obiettivo è garantire che la dentatura sia in fase con altre geometrie, è fondamentale che ciò venga chiaramente indicato nel disegno tecnico.
In assenza di tali specifiche, chi legge il disegno tenderà a considerare l’allineamento come casuale.

Morale: qualsiasi ambiguità in un disegno tecnico può generare errori in fase di produzione o montaggio.
Ecco perché è una buona pratica progettuale indicare sempre in modo chiaro le relazioni angolari tra la dentatura e le geometrie di riferimento.

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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