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Punti di vista

Un buon commerciale tecnico deve conoscere bene quello che sta vendendo

Quanto più una figura tecnica commerciale ha infatti la possibilità di essere coinvolta nell'operatività dell'azienda di cui fa parte, maggiori saranno i vantaggi che ne trarrà per il suo lavoro.

La vendita è una vera e propria arte che fa parte (oppure no) del nostro DNA. Ciò non toglie, però, che

un buon commerciale debba conoscere bene quello che sta vendendo. E ancor di più se si tratta di un commerciale tecnico.

Per “conoscere bene” intendo dire che

non è sufficiente che sia preparato sul funzionamento del prodotto o della soluzione in questione, sulle sue caratteristiche intrinseche, sull’ambito applicativo e via dicendo. Molto importante – più di quanto molti possano pensare – è che conosca anche la tecnica di costruzione dei pezzi che andranno poi a comporre il prodotto in questione.

Così come è importante che i commerciali tecnici di un’azienda meccanica (come MICROingranaggi) si interfaccino e si confrontino regolarmente con l’ufficio tecnico.

Non molto tempo fa il nostro nuovo responsabile commerciale (https://microjournal.microingranaggi.it/luca-uberti-e-il-nuovo-responsabile-commerciale-di-microingranaggi/) – @Luca Uberti – mi ha chiesto se sarei stato disponibile a ricavare qualche ora a settimana per fare a lui e ai colleghi del reparto commerciale un po’ di formazione tecnica.
Ebbene, si è trattato di una richiesta che ho apprezzato molto, perché quanto più una figura tecnica commerciale ha la possibilità di essere coinvolta nell’operatività dell’azienda di cui fa parte, maggiori saranno i vantaggi che ne trarrà per il suo lavoro.

Scontato? Non esattamente, perché mi pare di notare che purtroppo nelle aziende italiane medio-piccole – che poi di fatto sono quelle con cui ho a che fare maggiormente – molto spesso il lavoro del reparto commerciale viene sottovalutato. A volte addirittura gestito unicamente dal titolare dell’azienda che, per quanto bravo e portato per questa attività possa essere, dovrebbe – secondo me – occuparsi prevalentemente di altro.

Chi mi conosce sa bene quanta importanza dia alla formazione professionale e, proprio per questo, oltre ai corsi organizzati da enti esterni (che spesso purtroppo vengono annullati perché non si raggiunge il numero minimo di iscritti), da qualche tempo abbiamo introdotto in azienda anche dei brevi corsi di formazione tecnica interni, così da offrire alle nostre risorse qualche strumento in più che male sicuramente non fa…

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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