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Punti di vista

Un altro periodo molto complesso ci attende

Mi auguro è che la NATO continui a non rispondere con le armi, ma con sanzioni in linea con quelle rese note ieri. Questo porterà a una nuova fase molto difficile, un grande sacrificio per tutti noi. Ma è necessario e inevitabile.

Non voglio entrare nel merito di quello che sta accadendo in Ucraina negli ultimi giorni, se non per dire che si tratta di una atrocità assoluta che condanno in ogni sua forma e pertanto mi associo a quello che tanti hanno già detto e scritto a riguardo.
C’è un altro aspetto che vorrei toccare. Meno importante, ne sono consapevole, se paragonato a una guerra in cui muoiono persone, in cui muoiono civili, ma che comunque – in un modo o nell’altro – toccherà tutti noi molto da vicino, se non altro da un punto di vista economico.

In questi giorni, come penso molti di voi, ho fatto alcune riflessioni che mi piacerebbe condividere per avere un confronto e sapere cosa ne pensate.

LA PRIMA

La prima è che mi auguro è che la NATO continui a non rispondere con le armi, ma con sanzioni in linea con quelle rese note ieri.

Sanzioni che avranno probabilmente – in parte – effetti sull’economia russa nel lungo periodo, ma così pesanti che possano in un qualche modo isolarla, facendo terra bruciata di tutti i collegamenti politici, economici e finanziari.

Come sappiamo e, in molti casi, tocchiamo anche sulla nostra pelle, oggi le economie di ogni singolo stato sono così collegate le une alle altre, che un insieme di sanzioni molto pesanti potrebbero davvero mettere in seria difficoltà un paese se avesse contro la quasi totalità del resto del mondo.
Ed è quello che spero che accada, pur nella consapevolezza che un’azione di questo genere comporterà, con ogni probabilità, conseguenze e penalizzazioni economiche per le esportazioni in Russia.

E a subirne le conseguenze saremo quasi tutti.

Penso per esempio a MICROingranaggi che, pur non esportando direttamente in Russia, realizza componenti e gruppi che i nostri clienti montano nei loro macchinari per poi destinarli a ogni località del mondo. Russia compresa.

Ciò che ci peserà di più, quindi, non sarà tanto l’esportazione diretta, quanto quella indiretta.

Ed è ciò che mi preoccupa maggiormente se mi fermo a fare un ragionamento prettamente economico e legato alla mia azienda.

LA SECONDA

A subire le conseguenze di questa drammatica situazione saremo quasi tutti.

Per questo mi auguro davvero che ogni governo adotti delle misure economiche straordinarie (simili a quelle introdotte per la pandemia) per sostenere e aiutare le aziende.

Sarà un altro periodo difficile e complesso, un grande sacrificio per tutti noi, ma credo necessario e ormai inevitabile. Nella terribile situazione in cui ci siamo trovati è opportuno creare un “precedente” che sia di monito per chiunque utilizzi le armi per invadere un paese, che sia con motivazioni che vengono ritenute lecite o meno.

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di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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