Qualche tempo fa parlavamo di quanto sia importante – al momento del brief – raccogliere chiaramente tutte le specifiche di progetto in modo da evitare di arrivare allo sviluppo di una soluzione non conforme o, perlomeno, non in linea con quanto richiesto dal cliente. Verissimo. A volte però ci si trova anche a ricevere richieste un po’ anomale. Nel corso degli anni, per esempio, mi sono accorto che uno degli input che ci viene dato più di frequente dal cliente nella fase iniziale è che
la rumorosità dell’ingranaggio o del motoriduttore in questione deve essere molto contenuta.
MICROingranaggi si occupa di meccanismi di piccole o piccolissime dimensioni e, in base alla mia esperienza, tale richiesta non è quasi mai dettata da reali esigenze di contenere l’inquinamento acustico per la specificità dell’applicazione in questione, quanto piuttosto dall’associazione psicologica tra meccanismo silenzioso e meccanismo di qualità.
In altre parole:
è credenza comune che più un meccanismo è silenzioso, più alta sarà la sua qualità.
La conseguenza diretta è che riceviamo sempre più spesso richieste di oggetti in grado di muoversi quasi come se fossero animati – invece che da energia elettromeccanica come invece accade – da una sorta di “forza silenziosa”, che associamo psicologicamente ai movimenti umani, cioè a qualcosa che ci è famigliare e che pertanto ci rassicura e ci piace.
Il fatto è però che, anche se può risultare spontanea, l’associazione “rumore elevato/ingranaggi errati o di scarsa qualità” non è del tutto corretta, in quanto sono davvero molti i fattori che condizionano la rumorosità di questo genere di componenti, argomento al quale mi piacerebbe dedicare uno dei prossimi post.
Vien da sé che nel caso di un’applicazione sensibile al rumore, l’assegnazione di un grado di qualità delle dentature (in base alle normative vigenti di riferimento) è d’obbligo, proprio perché l’attribuzione di un grado di qualità non appropriato è una delle cause di rumorosità.
Alla richiesta di ingranaggi sempre più silenziosi, inoltre, se ne aggiunge un’altra: ovvero quella di contenere le dimensioni dell’automazione. In pratica il “servomeccanismo tipo” che ci viene richiesto il più delle volte non si deve né vedere né sentire. E ancora: nell’ideale del cliente se il prodotto da automatizzare esiste già, l’aggiunta del servomeccanismo non deve richiedere modifiche alle dimensioni del prodotto stesso, ma adattarsi allo spazio disponibile.
Fortunatamente il più delle volte riusciamo ad assecondare le richieste dei nostri clienti, in parte utilizzando micromotori e componentistica commerciale di alta qualità, in parte studiando soluzioni innovative, e in parte ancora con la progettazione e costruzione nella nostra azienda di ingranaggi e riduttori di grande precisione e di estrema compattezza.