Quali sono le sfide dell’industria moderna?

Qualche mese fa all’interno di questo blog abbiamo parlato di fabbrica 4.0, un concetto, in parte futuristico e in parte già esistente, che si concretizza nella realizzazione di una vera e propria ‘fabbrica intelligente’, caratterizzata da una forte capacità di adattamento, configurabilità e alta flessibilità grazie all’integrazione di tecnologie moderne (come cloud computing, Internet of Things e big data) e di tecnologie proprie del mondo industriale tradizionale.

Quello che ancora non abbiamo detto è che la nozione di fabbrica 4.0 non nasce dal nulla, ma si fonda su esigenze specifiche che sono la naturale risposta alle sfide continue a cui chi opera nell’ambito dell’industria manifatturiera moderna (ma non solo) è costantemente sottoposto per essere competitivo a livello globale. Sfide che in linea generale potrebbero essere in gran parte legate a tre fattori: il miglioramento dell’efficienza energetica, la riduzione del time to market, e la capacità di essere maggiormente flessibili.

Partiamo dal miglioramento dell’efficienza energetica. I Paesi industrializzati sono i maggiori consumatori di materie prime e di energia primaria ed elettrica. Per questa ragione il settore dell’industria dovrebbe cercare di perseguire una politica volta alla riduzione dei consumi nei processi manifatturieri e alla ricerca di fonti alternative di approvvigionamento energetico. Al tempo stesso è necessario evitare difetti di produzione che possono portare alla necessità di riparazione o addirittura a dover rifare completamente il prodotto con tutto ciò che ne consegue.
La seconda sfida è strettamente legata alla riduzione del time to market, vale a dire al tempo che trascorre tra quando un prodotto viene concepito e quando viene effettivamente immesso sul mercato, mentre la terza ruota intorno al concetto di ‘maggiore flessibilità’, ovvero nell’essere in grado di portare avanti una produzione di massa personalizzata, di saper far fronte e gestire la volatilità del mercato, e, al tempo stesso, di aumentare la produttività.

Tre sfide importanti a mio avviso, che sicuramente non saranno le uniche, ma che credo debbano essere tenute in seria considerazione. Soprattutto se si pensa che oggi i consumatori si trovano di fronte a una maggiore scelta di prodotti che il mercato mette loro a disposizione proprio a causa di una concorrenza più marcata dell’offerta.
Vien da sé quindi che le aziende manifatturiere devono avere tutte le carte in regola per potersi distinguere dai loro competitor.

Voi cosa ne pensate in proposito?

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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