L’anno che sta per concludersi mi lascia pienamente soddisfatto.
Prima di tutto chiuderemo il 2022 con un incremento del fatturato di oltre il 20%,
a cui si aggiunge un altro aspetto che ritengo decisamente importante.
In produzione stiamo finalmente vedendo in modo concreto e massivo i risultati di quello che abbiamo sviluppato attraverso gli investimenti di questi ultimi anni. Mi riferisco, in particolare, a macchinari, personale e processi.
Questo significa che, a fronte della stessa quantità di lavoro, stiamo riscontrando meno affanno nel portare avanti le richieste, riuscendo così a essere più puntuali nelle consegne.
Nonostante i risultati ottenuti nell’anno in corso, non possiamo – in ogni caso – ignorare alcune problematiche concrete e strettamente correlate fra loro, come guerra, caro energia e inflazione. E, in una situazione come quella attuale, il compito di imprenditori e general manager è tutt’altro che semplice.
Come ho già scritto in passato,
non credo che girare completamente sul cliente l’aumento dei costi sia la strategia corretta.
E non lo è per due ragioni.
LA PRIMA:
se tutti i player della filiera girassero sui proprio clienti l’aumento dei prezzi, il costo del prodotto finale crescerebbe molto, troppo. E, com’è facile immaginare, se il costo del prodotto diventasse proibitivo, nessuno lo acquisterebbe più, con conseguenze dirette sulle aziende che avevano aumentato i prezzi.
LA SECONDA:
questa crisi energetica non riguarda tutti i paesi. Ciò significa che se un’azienda decidesse di girare gli extra costi sui propri clienti, questi ultimi probabilmente annullerebbero tali commesse per girarle verso fornitori di altri stati dove questi extra costi non ci sono (Stati Uniti in primis).
La strategia giusta, a parer mio, è quella di approfittare di questo momento per lavorare per ridurre le inefficienze presenti in ogni azienda.
Piccole, medie o grandi che siano, le inefficienze sono presenti in ogni impresa. Bisogna andare a scovarle e combatterle, perché ciascuna di esse si concretizza in uno sperpero di denaro. È su queste pertanto, dal mio punto di vista, che si deve lavorare in un periodo come quello attuale.