MECSPE Bari 2023: senza investire in attività di marketing è possibile continuare a crescere?

La visita al MECSPE di Bari della scorsa settimana mi ha portato a fare delle considerazioni che mi piacerebbe condividere con voi. Prima fra tutte la tendenza di tante realtà a investire nel marketing solo quando le cose vanno bene…

Guardate questa foto.

MECSPE Bari 2023_vs_MICRO Sfortec

È lo stand di MICROingranaggi allo SFORTEC del 1996 a Milano.
Le persone ritratte sono mia madre Antonella S., CFO e Responsabile HR di MICROingranaggi, Andrea F., che ancora oggi è il nostro responsabile di produzione, e, più nascosto, mio padre Stefano G.

Ora qualcuno di voi forse si domanderà cosa ci sia di particolare.
Di particolare c’è che la MICROingranaggi del 1996 all’organico contava 5 persone. Ciò significa che per partecipare a quell’evento, la nostra azienda dovette pressoché fermare la produzione, perché in officina era rimasto, ovviamente, quasi solo mio nonno.

Fermare la produzione e investire denaro senza sapere se e come sarebbe rientrato fu indubbiamente un rischio. Eppure ogni sera, di rientro dalla fiera, i miei genitori raccontano che tornavano a casa con un così elevato numero di richieste da lasciare increduli anche loro, che per primi avevano spinto per partecipare a quella manifestazione.
E tutti quegli ordini e le richieste ricevute non solo portarono a un incremento del fatturato, ma orientarono anche MICROingranaggi sul tipo di investimenti futuri da fare. Dovere infatti rinunciare a uno o più ordini perché l’officina non disponeva di alcuni macchinari specifici, evidentemente richiesti, fu un’indicazione preziosa della strada che avrebbero dovuto seguire per crescere. E infatti così fu.

Ho voluto raccontare questo episodio perché la scorsa settimana sono stato alla seconda edizione del MECSPE di Bari – manifestazione impeccabile dal punto di vista organizzativo – e sono rimasto colpito poiché mi aspettavo di trovare tante realtà del Sud Italia, che però purtroppo non c’erano. Ho visto per esempio moltissime realtà produttrici di tecnologie per l’additive manufacturing, ma pochi costruttori di componentistica meccanica, troppo pochi.
Il motivo? Il pensiero condiviso dai più è stato: “Il periodo non è dei migliori, c’è meno lavoro ed è ragionevole decidere di non partecipare a una fiera”.

Oggi MICROingranaggi è un’azienda strutturata e per partecipare a una fiera di settore deve sostenere solo i costi vivi dell’evento – certamente non bassi – senza dover fermare la produzione. Ma non è sempre stato così.

Partecipare allo SFORTEC del 1996 fu un grandissimo sforzo per noi. Sforzo che però venne oltremodo ripagato.

Come scriveva Luca Uberti la scorsa settimana,

oggi in fiera non si va più per “chiudere ordini” e fare business diretto. Ma questi eventi restano occasioni irrinunciabili per stringere nuovi contatti, rafforzare quelli esistenti, condividere esperienze, osservare il mercato e trovare ispirazione.

Sono attività costose? Sì. Impegnative? Molto. Stressanti? Non ne parliamo neanche… Ma non per questo, secondo me, dovrebbero essere considerate di serie B, da fare magari solo se quell’anno le cose sono andate bene e c’è budget. Anzi, è proprio il contrario!

È in momenti di incertezza come quello attuale che bisognerebbe investire per gettare le basi di un business che crescerà in futuro.

Senza investire in attività di marketing, mi domando, come è possibile pensare di trovare clienti e continuare a crescere?

I momenti di crisi nella storia di un’azienda ci sono, ci saranno sempre e toccano tutti (chi più chi meno, chi prima chi poi). Per questo devono essere messi in bilancio e una parte degli investimenti da destinare alle attività di marketing dovrebbe secondo me essere sempre e comunque messa a budget all’inizio di ogni anno, così come accade per macchinari e personale.

Marco Garavaglia

Approdato ufficialmente in MICROingranaggi dopo un percorso formativo e professionale nell’ambito del business management, oggi è il Sales and Marketing Manager dell'azienda.
L'impegno costante e la dedizione nell'ottica di un miglioramento continuo, per Marco, non deve essere solo nell’ambito di prodotti e servizi, ma anche delle condizioni di lavoro, della sicurezza, della sostenibilità e del benessere dei dipendenti.

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