L’imprevisto può capitare. Dovremmo considerarlo come parte “fisiologica” dell’attività di un’impresa

Anche per questo, in MICROingranaggi, abbiamo scelto di adottare un approccio leggermente diverso da quello classico nella gestione delle consegne. Un approccio che ci sta già portando buoni risultati e che contribuisce a preservare quella serenità quotidiana che, in un contesto lavorativo, è fondamentale.

Consegnare puntualmente, senza ritardi, è da sempre una nostra priorità. Negli anni infatti abbiamo investito molto nell’organizzazione e nell’ottimizzazione dei processi, non solo per velocizzare la produzione, ma anche per garantire puntualità. Allo stesso tempo, siamo consapevoli che, in un segmento di mercato come il nostro – dove le soluzioni che realizziamo sono tecnicamente complesse e devono rispettare standard qualitativi molto elevati, spesso certificati – un minimo di flessibilità è necessario. La costruzione di pezzi meccanici di precisione custom, progettati per una determinata applicazione, ha bisogno di tempi di realizzazione ben precisi cui non si può sfuggire. E gli imprevisti – dove per imprevisto intendo anche un controllo in più per eccesso di scrupolo – possono capitare ed è importante considerarli come parte fisiologica dell’attività produttiva.

Pur quindi restando la puntualità una priorità assoluta, è normale che qualche piccolo rallentamento possa verificarsi. Proprio perché fa parte della natura stessa del lavoro.

Ora, alla luce del fatto che l’imprevisto è “umano”, è altrettanto naturale che, quando capita, possa non far piacere. Per questo, in un’ottica di miglioramento continuo – di cui spesso parliamo e che, ormai da tempo, portiamo avanti a tutti i livelli della nostra azienda – abbiamo voluto intervenire anche in questo ambito, con l’obiettivo di preservare quella serenità quotidiana che, in un contesto lavorativo, consideriamo fondamentale. E lo abbiamo fatto adottando un approccio leggermente diverso da quello classico, ma che ci sta portando buoni risultati.
Mi spiego meglio.

Come abbiamo detto, dare una data di consegna è giusto, così come impegnarsi al massimo per rispettarla.

Quello che, a mio avviso, è ugualmente utile e costruttivo è mantenere una certa flessibilità sul giorno – se non addirittura sull’ora – della consegna, così da dare il giusto spazio anche al valore e alla qualità del lavoro che c’è dietro.

Per tutte queste ragioni

da qualche anno, in MICROingranaggi, abbiamo scelto di introdurre le conferme di consegna settimanali. In altre parole, al momento dell’ordine non indichiamo più un giorno preciso, ma la settimana in cui la consegna verrà effettuata.

Sarò sincero: non è stata una decisione a cuor leggero. Anche internamente ci siamo confrontati a lungo, perché temevamo che una scelta di questo genere potesse non essere compresa fino in fondo, se non addirittura fraintesa. Non dimentichiamo che viviamo in un’era drogata da Amazon prime (link) dove, volenti o nolenti, abbiamo un po’ tutti interiorizzato l’abitudine di ottenere quello che ordiniamo praticamente nell’immediato.
In realtà la logica che sta dietro al nostro approccio è semplice, ed è probabilmente per questo che è stata accolto con favore. Assodato infatti che in produzione può sempre verificarsi qualche piccolo contrattempo in grado di influenzare la data esatta di consegna, è meglio indicare la settimana (invece del giorno preciso), proprio per evitare di creare difficoltà ai clienti in caso di piccoli slittamenti e permettere loro di organizzarsi al meglio.

Marco Garavaglia

Approdato ufficialmente in MICROingranaggi dopo un percorso formativo e professionale nell’ambito del business management, oggi è il Sales and Marketing Manager dell'azienda.
L'impegno costante e la dedizione nell'ottica di un miglioramento continuo, per Marco, non deve essere solo nell’ambito di prodotti e servizi, ma anche delle condizioni di lavoro, della sicurezza, della sostenibilità e del benessere dei dipendenti.

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