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Tecnicamente parlando

È possibile produrre ingranaggi senza avere un evolventimetro?

Domanda retorica. La risposta è sì, naturalmente è possibile. Non avere un evolventimetro nella propria officina significa però, di fatto, non sapere esattamente cosa si è costruito, oltre che non essere in grado di offrire un servizio completo, documentare ciò che si è prodotto, certificarlo, e via dicendo.

Quando nel 2009 abbiamo implementato la nostra sala metrologica con un evolventimetro CNC a 4 assi P26 di Klingelnberg, a molti era sembrata una scelta parecchio azzardata. Oggi di evolventimetri in MICROingranaggi ne abbiamo due (il secondo installato dieci anni dopo il primo) e, nonostante già allora fossi particolarmente convinto della scelta, col senno di poi considero questi investimenti tra i più lungimiranti della nostra storia.

Ma perché lo dico?
Produrre ingranaggi senza avere un evolventimetro naturalmente è possibile. C’è però una differenza sostanziale:

chi NON possiede un evolventimetro non potrà sapere esattamente che cosa ha costruito e, soprattutto, non potrà dimostrare al cliente di aver rispettato il grado di qualità indicato a disegno

(ammesso, naturalmente, che questa informazione sia stata indicata, cosa non del tutto scontata).
Senza contare che un cliente che necessita di un grado di qualità ben preciso nei suoi prodotti difficilmente deciderà di affidarsi a un fornitore che non possiede un evolventimetro.

C’è poi un altro aspetto decisamente importante:

l’evolventimetro è uno strumento essenziale nelle mani di un produttore in caso di contestazione da parte di un cliente.

Non avere report documentali e documentati che certifichino l’effettiva esecuzione di tutti i controlli necessari su un lotto e la conformità dei pezzi lascia il costruttore scoperto anche da un punto di vista legale. Il report rilasciato dall’evolventimetro è infatti quello che a noi piace chiamare passaporto dell’ingranaggio, ovvero quel documento in cui sono indicati tutti gli errori costruttivi prescritti dalle norme di riferimento.

E il discorso non finisce qui, perché

gli evolventimetri non sono tutti uguali e pertanto è opportuno individuare quello che più si presta al tipo di misurazioni che dovremo andare a fare. E inoltre, trattandosi di uno strumento di misura, deve essere periodicamente verificato e tarato.

Un costo aggiuntivo? Sì, ma assolutamente necessario, onde evitare di cadere in quella che secondo me è una delle situazioni peggiori: pensare di avere uno strumento funzionante, essere convinti di immettere sul mercato pezzi conformi, che però in realtà non lo sono perché lo strumento che ho usato per misurarli non è tarato correttamente.
In MICROingranaggi abbiamo sottoscritto un contratto di manutenzione con il produttore dei nostri evolventimetri e, una volta all’anno, un tecnico incaricato smonta le macchine, le pulisce, le lubrifica laddove serve, controlla le commissioni di usura, e soprattutto fa le calibrazioni, ovvero le tarature delle macchine, rilasciando un protocollo di controllo.

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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