Oggi si sente parlare continuamente di innovazione, ovvero della capacità di offrire qualcosa di nuovo e che, possibilmente, gli altri non siano in grado di fornire. Per questo saper innovare è diventata una importantissima leve della competitività d’impresa.
Ma non è sempre stato così. Ottanta anni fa, infatti, per accedere ai grandi mercati si doveva produrre in quantità elevate proprio per riuscire ad abbassare i costi di produzione. Quando poi il mercato ha iniziato a essere saturo, produrre in grandi quantità non bastava più. Così, a partire dagli anni Novanta, la parola d’ordine è diventata qualità: robustezza dei processi, saper intuire le esigenze del cliente, e così via. Col passare del tempo, però, anche la qualità non è più bastata e, per rimanere sul mercato, è diventato fondamentale essere degli innovatori.

A livello pratico innovare vuol dire molte cose. Per un’azienda meccanica come MICROingranaggi fare innovazione significa in primo luogo stare al passo con quelle che sono le strumentazioni e i macchinari più moderni, che consentono di migliorare sia il livello della progettazione, che della produzione.
Innovare però vuol dire anche saper intuire e assecondare quello richiede oggi il mercato, come, ad esempio, rendersi conto dell’importanza di fornire servizi aggiuntivi a supporto della produzione, quali consulenza a livello progettuale, consulenza tecnica, gestione e supporto fornitori, assistenza per certificazioni e normative, e così via…
Per alcuni versi innovare significa anche saper inventare, generare nuove idee. Idee che nascono dai continui input provenienti dall’esterno, da settori differenti. Oppure anche fare ricerca per perfezionare la propria offerta. Ogni giorno, infatti, il mercato ci chiede di realizzare prodotti di qualità ineccepibile, in grado di rispondere ad aspettative sempre più particolari, in quantitativi minimi e con tempistiche fino a qualche anno fa impensabili. Tutte features, queste, che però non devono andare a influire sui costi.
E ancora, last but not least, innovare significa introdurre delle novità per migliorare qualcosa, come ad esempio le condizioni di lavoro.

L’Italia, a mio avviso, non è un paese particolarmente innovatore. Soprattutto se l’innovazione viene vista a 360 gradi. Molte realtà pensano banalmente che per fatturare basti produrre e che fare innovazione abbia un costo. Sotto un certo punto di vista può anche essere vero, ma un costo è reale solo nel momento in cui non si ha un ritorno sull’investimento.

Secondo voi cosa significa innovare oggi?

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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Una risposta

  1. Certamente il termine “innovare” ha molti significati rispetto alle varie situazioni.
    Può essere inteso anche come sinonimo di “migliorare”.
    Migliorare un prodotto, un processo di produzione,la qualità della vita, il rapporto con gli altri, ecc. ecc..
    Tutte situazioni che equivalgono al termine “innovare”.
    Tutto ciò che porta dei benefici, può essere inteso come “innovazione”, come “miglioramento”.
    Ma,la vera “innovazione”, quella con la “i” maiuscola, a mio avviso, è quella che porta benefici a tutta la comunità.
    Cordiali saluti

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