Valutare il grado di qualità di un ingranaggio in base all’applicazione e alla tecnica produttiva

Valutare il grado di qualità della dentatura degli ingranaggi è un compito complesso, ma fondamentale per stabilirne il costo di produzione. Un valido aiuto in questo senso arriva dalla Norma di calcolo ISO6336, ma anche dall’utilizzo di tabelle ‘indicative’ che riportano il rapporto tra il grado di qualità e alcune applicazioni specifiche.

Attribuire il grado di qualità della dentatura di un ingranaggio non è un mestiere affatto semplice, in primis perché il costo di produzione ne viene fortemente influenzato. Ecco perché è estremamente importante che chi è addetto a questo tipo di lavoro sia capace di definire nel miglior modo possibile il prodotto di cui necessita, anche e soprattutto sulla base dell’applicazione specifica per la quale verrà impiegato.

Quando ci si trova in situazioni come queste è necessario fare riferimento alla Norma di calcolo ISO6336, la quale prevede la possibilità di relazionare i valori di resistenza a rottura e usura sia con il grado di qualità – e quindi con quanto esplicitato nella normativa ISO ISO1328 di cui ho parlato in un post di qualche tempo fa – sia con la rugosità del dente.

Queste indicazioni, però, sono a mio avviso ancora troppo generiche per permettere a un addetto ai lavori di definire correttamente un ingranaggio, ottimizzandone il rapporto qualità/costo. Penso sia importante perciò citare anche alcune tabelle ‘indicative’ che riportano il rapporto tra il grado di qualità e alcune applicazioni specifiche.
Eccone un esempio.

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Questa tabella evidenzia che le applicazioni generiche di micro meccanica – come quelle tipiche degli ingranaggi che produciamo – prevedono un range che va dal grado 5 al grado 12. Un range molto vasto sicuramente, al punto che vengono prese in esame praticamente tutte le tecnologie produttive: dalla rettifica allo stampaggio alla sinterizzazione, come evidenzia questa seconda tabella (anch’essa indicativa).

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Ritengo quindi estremamente importante prendere in considerazione anche la tecnica produttiva in relazione all’applicazione in questione.
In MICROingranaggi, per esempio, realizziamo ingranaggi con le tecnologie di dentatura a generazione con creatore e skiving, arrivando a coprire gradi di qualità che vanno dal 6 in poi, e agganciando, quindi, quasi tutti campi di applicazione (vedi tabella sopra riportata).

È chiaro quindi che l’esperienza nel saper attribuire il grado di qualità della dentatura di un ingranaggio gioca un ruolo fondamentale. Specialmente in fase di campionatura di una nuova trasmissione la verifica funzionale in relazione al grafico evolventimetro indicante il grado di qualità permette di comparare nell’applicazione le differenze (se sono percepibili) per esempio tra un campione in grado 7 e uno in grado 9, considerando che la differenza di costo in fase di produzione industriale potrebbe essere anche del 100%!

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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