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Ritardi nei tempi di consegna: come sono messi i fornitori stranieri?

Solo la scorsa settimana ho parlato della difficoltà a individuare fornitori che sappiano mantenere un giusto equilibrio tra alta qualità, prezzi competitivi e organizzazione efficiente. Mi sembra giusto aggiungere però che questo discorso vale sia per i fornitori italiani che per quelli stranieri con cui abbiamo a che fare.
E il problema più grande che stiamo riscontrando è legato ai tempi di consegna.

Contrariamente quindi a quella che poteva essere fino a qualche tempo fa opinione condivisa da molti – ovvero che gli italiani sono disorganizzati e che spesso non sanno mantenere gli impegni presi – oggi ci troviamo a constatare che

anche i fornitori esteri a cui ci stiamo appoggiando presentano le stesse criticità: sono in ritardo nel consegnare la merce. Sembra anche a voi?

Probabilmente l’ondata di ripresa che sta coinvolgendo la gran parte delle imprese italiane ricoprendole di lavoro sta interessando anche quelle estere. Mettendole, di conseguenza, in difficoltà nel gestire l’emergenza dovuta all’anomalo carico di lavoro.

Il risultato è che realtà che prima si rivolgevano a fornitori esteri, adesso cercano di sostituirli con quelli italiani.

Pensiamo al nostro caso per esempio. Sempre più spesso riceviamo richieste di componenti compatibili a riduttori prodotti da aziende tedesche, proprio perché i nostri colleghi/competitor della Germania hanno tempi di consegna nell’ordine degli 8/10 mesi. Richieste che ovviamente non possiamo soddisfare perché non avrebbe alcun senso (non ora, almeno) che ci mettessimo a produrre componenti meccaniche ed elettromeccaniche concorrenti a quelle realizzate da colossi tedeschi. Notoriamente infatti MICROingranaggi si rivolge a nicchie di mercato alle quali tali colossi non hanno interesse ad andare a coprire.

Da quel che mi risulta, inoltre, non si tratta solo di una nostra impressione. Suppergiù dall’ultima edizione di MECSPE, e quindi indicativamente dallo scorso mese di marzo, ho notato che molte imprese italiane si lamentano dei tempi di consegna di aziende svizzere e tedesche. Di realtà, quindi, che notoriamente hanno sempre fatto della puntualità e dell’organizzazione ineccepibile i loro cavalli di battaglia.

Laddove noi italiani eravamo magari più creativi e più bravi a inventare nuovi prodotti e soluzioni, svizzeri e tedeschi (per fare solo un esempio) erano più organizzati e quindi affidabili. E spesso, proprio per queste ragioni, ci “rubavano” quote di mercato.

Pensate si tratti di una situazione temporanea? Oppure che – tutto sommato – potrebbe essere una buona opportunità di riscossa per molte imprese italiane?

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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