Qualunque sia l’argomento di discussione, si torna quasi sempre a parlare di qualità. Un concetto che, come immagino abbiate capito, mi sta particolarmente a cuore.
Vorrei perciò dedicare i prossimi due post a questo tema, soffermandomi sul perché è così importante, sugli strumenti utilizzati in questo ambito, e su come avvengono i processi di misurazione, controllo e certificazione.
Ogni giorno i nostri clienti ci chiedono uno sforzo massimo per arrivare a una qualità totale. Difettosità anche minime non sono più tollerate e quindi tutti i processi produttivi, oltre che quelli progettuali, devono basarsi su questa fondamentale esigenza.
Il controllo qualità, perciò, è oggi il fulcro di tutte le attività di MICROingranaggi. Siamo costantemente impegnati nella ricerca della perfezione organizzativa e procedurale, nell’analisi delle anche minime situazioni potenzialmente a rischio e negli interventi mirati e correttivi che si rendono necessari.
Come abbiamo visto la scorsa settimana, sono le esportazioni a trainare il settore della meccanica e questo indirettamente ci tocca da vicino. I componenti che noi progettiamo e produciamo, infatti, diventano parte di prodotti che vengono esportati in tutto il mondo; basti pensare che la percentuale di export dei nostri principali clienti diretti va dal 50% al 90%. Questo significa da un lato che tutto ciò che viene esportato deve essere perfettamente funzionante per evitare che venga rimandato indietro in manutenzione, e, dall’altro, che ogni fornitore deve essere in grado di riprodurre componenti esattamente identici a quelli montati sul prodotto esportato, in modo che, nel momento in cui si verifica la necessità di manutenere un pezzo, i componenti di ricambio siano perfettamente compatibili.
Quindi qualità e capacità di riprodurre componenti perfettamente identici. Due obiettivi che si possono raggiungere solo attraverso l’utilizzo di strumenti e macchinari specifici, spesso anche molto sofisticati.
Nella nostra sala metrologica sono impiegati a tempo pieno tre tecnici altamente qualificati, vale a dire il 10% del personale di produzione, e dal 2009 facciamo anche attività di misurazione conto terzi.
E ora passiamo agli strumenti. Abbiamo già parlato in questo blog del nostro evolventimetro per la misurazione e la certificazione degli ingranaggi, e della nostra macchina di misura automatica a contatto. Oltre a questi due macchinari, la sala metrologica di MICROingranaggi è dotata di un proiettore con fibra ottica, un durometro elettronico, un microdurometro elettronico, un banco prova interasse ruote-viti senza fine, due banchi di controllo eccentricità, un rotondimetro CNC, un rugosimetro elettronico, un sistema di visione a telecamera e un banco prova test vita riduttori. A queste strumentazioni, infine, si aggiungono calibri, micrometri, comparatori e tamponi vari.
Per ora mi fermo qui, ma la prossima settimana vorrei analizzare nello specifico come avvengono controllo, misurazione e certificazione.
2 risposte su “La qualità al centro di tutto”
Come spunto di riflessione distinguerei:
1) Il controllo qualità su componenti forniti da terzisti
2) Il controllo qualità di processo di lavorazioni meccaniche eseguite all’interno dell’azienda.
Sul punto 1) molte aziende ritengono il controllo qualità superato ed addirittura un costo per l’azienda.
Secondo la mia esperienza è sul punto 2) dove si ottengono e si possono avere le migliori azioni di miglioramento, sia dal punto di vista economico che dal punto della responsabilizzazione e soddisfazione dell’operatore a bordo macchina.
Una volta definito un ciclo di lavorazione e i parametri di settaggio macchina,tenere sotto controllo il processo in funzione del lotto produttivo, la definizione e separazione degli scarti, la scelta delle migliori macchine produttive e degli utensili, fornisce un database di informazioni preziose.
Sono cose che state facendo e che richiedono tempo, ma so che siete sulla strada giusta.
Buon lavoro.
Ciao Paolo,
sono d’accordo con te. Purtroppo molte aziende oggi considerano solo un costo ciò che viene destinato a strumentazioni per il controllo qualità e, anzi, nella maggior parte dei casi preferiscono investire in macchinari che consentano di aumentare la produzione indipendentemente dalla qualità del prodotto finito, pensando, secondo me erroneamente, che questo basti ad aumentare il fatturato.
E grazie anche per il secondo spunto di riflessione su cui c’è davvero molto da dire e perciò sicuramente ci torneremo in uno dei prossimi post.