Secondo me un imprenditore per essere davvero tale deve avere quelle che io chiamo le tre C:
Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, inteso come istinto.
Ma inteso anche come lato umano del carattere, che lo porta ad avere rispetto per il prossimo, chiunque esso sia: socio, dipendente, collaboratore, fornitore, cliente.
Cervello inteso non tanto come intelligenza, quanto piuttosto come visione, come capacità di saper guardare oltre, ma anche come abilità a non farsi influenzare da situazioni negative.
Voglio dire che nel momento in cui un imprenditore ha visione, deve anche essere in grado di perseguirla senza farsi condizionare troppo da quello accade intorno a lui (o lei). Deve quindi avere il coraggio di andare avanti, di fare quello che ritiene sia giusto nonostante tutto.
E infine costanza. Perché, per come la vedo io, un imprenditore non deve mollare mai.
Non deve pensare che un’azienda che funzioni si possa costruire in pochi anni.
Un imprenditore deve avere la pazienza e la forza di andare avanti. Deve porsi degli obiettivi temporali (anche a lungo termine!) e poi lavorare per perseguirli con costanza. Deve perseverare senza mai mollare.
E questa, secondo me, è la caratteristica più importante: un imprenditore deve essere in grado di non farsi prendere dallo sconforto quando qualcosa va male (che si tratti di uno sbaglio o di un episodio negativo). Un imprenditore deve sempre mirare al traguardo.
Tutto questo significa sostanzialmente due cose.
La PRIMA: fare l’imprenditore non è cosa per tutti. Chi non ha queste tre C potrà sicuramente ricoprire dei ruoli importantissimi, magari anche più importanti di quelli dell’imprenditore stesso, ma non è adatto a rischiare in prima persona.
La SECONDA: gli imprenditori non sono tutti uguali. Il vero imprenditore è, secondo me, colui (o colei) che riesce a mescolare al meglio questi tre indispensabili ingredienti.