Scegliere un fornitore, cosa fare quando sbaglia e la questione della fiducia

Siamo piuttosto rigorosi su questo tema e, prima di considerare affidabile un fornitore, ci prendiamo il nostro tempo. Ma, soprattutto, la scelta e la prosecuzione della collaborazione dipendono esclusivamente dal rapporto di fiducia che si riesce a instaurare.

Si sente continuamente parlare di competitività d’impresa e di cosa fare per offrire un servizio migliore dei concorrenti. Ma cosa accade quando siamo noi a dover scegliere con chi collaborare? Sulla base di quali elementi prendiamo una decisione?
Va premesso intanto che sono moltissimi gli aspetti che concorrono alla scelta di un fornitore: prezzo, rapporto qualità/prezzo, puntualità nelle consegne, capacità di gestire situazioni particolari come per esempio casi di non conformità, o situazioni di urgenza o emergenza, e così via.
In MICROingranaggi ci siamo resi conto negli anni che un validissimo aiuto in questo senso è quello di redigere una vera e propria pagella per ciascun collaboratore: questo ci permette di analizzare ogni caso tenendo conto di tutti i parametri.
A livello generale credo però che

la scelta di un fornitore e la decisione di continuare a collaborare con esso dipendano unicamente dal rapporto di fiducia che si è riusciti a instaurare.

Fiducia quindi, che deriva ovviamente da tutti i parametri di cui abbiamo parlato.

Devo ammettere che in MICROingranaggi siamo abbastanza rigidi su questo tema: prima di considerare affidabile un fornitore ci impieghiamo un po’ di tempo.
Ma come fare a selezionarlo? Ci sono una serie di informazioni che personalmente considero molto importanti e pertanto chiedo, in prima istanza, una breve presentazione che mi permetta di fare una valutazione iniziale. Devo sapere per esempio chi è questa realtà, cosa fa, che tipo di struttura ha (ragione sociale, numero dipendenti, eccetera), qual è il segmento di mercato di riferimento, quali materiali lavora (plastica, acciaio inossidabile, eccetera), se fornisce campionature e/o prototipi, e così via. Oltre alla presentazione, poi, chiedo i dettagli del parco macchine, il che mi consente di capire se e cosa questo fornitore può effettivamente fare per noi. Se utilizza macchine da grandi, medie oppure piccole serie, per esempio. Oppure quali sono i diametri dei pezzi che produce.
Una volta, infine, si teneva conto anche della collocazione geografica di un fornitore, oggi non più.

Inevitabilmente poi a volte capita che un fornitore faccia un errore. Cosa fare? Dipende. Di certo non si tratta di un tema che può essere generalizzato.

Errare humanum est, perciò io penso sia giusto dare una seconda possibilità. A questo però aggiungo che nel momento in cui si verifica una situazione di questo genere è essenziale valutare la reazione del nostro interlocutore. Può capitare di sbagliare, quindi, ma chi commette l’errore deve assumersi le proprie responsabilità.

Perciò se un fornitore viene da me con la volontà di discutere e capire qual è il problema e per trovare insieme a me una soluzione, do volentieri una seconda possibilità. Ma se, al contrario, passa subito all’attacco, cercando magari di far ricadere la colpa dell’errore su altri, allora è un altro discorso.

Ora vi pongo la stessa domanda: come vi comportate quando un fornitore sbaglia? E quali sono gli aspetti per voi più importanti da valutare nella scelta di un fornitore?

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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