Produrre, produrre, produrre. Ma ci serve davvero quello che compriamo?

Comprereste mai oggi un’automobile senza finestrini elettrici? Ammesso che ancora esistano vetture con finestrini che si alzano e si abbassano manualmente…

La risposta, secondo me, è NO. No nel 99% dei casi. Ormai siamo talmente abituati ad alzare e abbassare i finestrini delle nostre auto semplicemente premendo un bottone, che non ci passerebbe mai per la testa di tornare indietro e compiere la stessa azione dando tre giri di manetta.

Eppure, pensateci bene, i finestrini elettrici furono montati sulle prime automobili negli anni Quaranta/Cinquanta ed ebbero un’ampia diffusione solo dopo. Prima di allora ne facevano tutti tranquillamente a meno. Anzi, sono sicuro che quando vennero lanciati sul mercato la prima volta a molti sembrarono una soluzione con poco, pochissimo senso. Un inutile spreco di denaro. Sbaglio?

MICROingranaggi collabora con aziende provenienti dai più svariati settori industriali, il che ci porta immancabilmente a notare che c’è una enorme volontà di creare automatismi che il mercato richiede, ma che – se ci pensiamo bene – apparentemente non sembrano servire realmente. Eppure nella maggior parte dei casi si tratta di soluzioni automatiche per cui c’è una ragionevole certezza (a livello di marketing) che possano essere effettivamente apprezzate dal mercato e quindi poi acquistate, pur senza che ve ne sia effettivamente esigenza.

E qual è il risultato? Il risultato è che noi produttori continuiamo a

produrre, produrre, produrre. Sempre di più e sempre più in fretta. Una quantità infinita di oggetti e soluzioni che poi vengono acquistate. Talvolta senza che ve ne sia una reale apparente necessità.

La domanda quindi sorge spontanea (soprattutto ora che si è da poco concluso il periodo legato al Black Friday, che ci stiamo avvicinando alle feste di Natale e che ci prepariamo ai saldi di gennaio):

ma ci serve davvero tutto quello che compriamo?

No, assolutamente no. E infatti le discariche sono sempre più piene. Ma allora perché continuiamo a comprare?

Vi lascio a questa riflessione, augurando a tutti voi

buon Natale e un sereno 2020!

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

Tutti i suoi articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

Non è (quasi mai) solo una questione di prezzo. C’è qualcosa che pesa ancora di più

Vuoi per la lingua, per la cultura, o per una sorta di (in)conscio e istintivo senso di appartenenza, molti player della meccanica saranno disposti, se necessario, anche a spendere qualcosa in più pur di avere la certezza della qualità, dell’affidabilità e di un rapporto diretto con il fornitore che “parli la stessa lingua”, in senso lato. A due condizioni però: servizio e qualità devono esserci.

Una soluzione ideale per il settore agricolo

Compatto, silenzioso e affidabile, il nostro riduttore epicicloidale R35 è progettato per rispondere alle esigenze di un comparto che richiede soluzioni robuste ma leggere, capaci di mantenere precisione e continuità di funzionamento anche in condizioni difficili.

Un aiuto fiscale alle aziende fa sempre bene

Ma se parliamo di trasformazione digitale – con tutto ciò che il termine implica – serve la consapevolezza che non la si fa solo comprando macchine nuove, ma anche facendole dialogare tra loro, capendo cosa succede davvero in produzione e usando quei dati per lavorare meglio ogni giorno. E per fare tutto questo occorrono tempi tecnici fisiologici e non comprimibili.