Pneumatica vs elettrico: un cambio di paradigma?

Pur continuando ad avere un suo ruolo, la pneumatica sta lasciando sempre più spazio – laddove possibile – agli azionamenti elettrici. Una tendenza guidata da fattori legati alla sostenibilità, alla qualità delle soluzioni, al comfort e alla sicurezza degli operatori.Pur continuando ad avere un suo ruolo, la pneumatica sta lasciando sempre più spazio – laddove possibile – agli azionamenti elettrici. Una tendenza guidata da fattori legati alla sostenibilità, alla qualità delle soluzioni, al comfort e alla sicurezza degli operatori.

In MICROingranaggi, come sapete, siamo specializzati nello sviluppo e nella realizzazione di micro componentistica meccanica ed elettromeccanica di precisione e la maggior parte delle soluzioni che progettiamo, per poter funzionare correttamente, richiede l’integrazione di azionamenti.
Ebbene, è proprio in questo ambito che, da qualche tempo a questa parte, stiamo osservando una tendenza sempre più marcata. Mi riferisco

al numero crescente di clienti che ci chiede di sostituire – laddove possibile – azionamenti pneumatici con azionamenti elettrici.

Una tendenza che, come penso possiate immaginare, è tutt’altro che casuale ed è il risultato di scelte ben precise, legate principalmente ai temi della sostenibilità e della qualità. Quindi

efficienza energetica, meno emissioni, dimensioni più compatte, maggiore precisione e controllo, necessità ridotta di manutenzione, silenziosità e pulizia.

Vediamo perché.

Efficienza energetica perché, da un lato, gli attuatori elettrici consumano energia solo quando necessario. E, dall’altro, perché i sistemi pneumatici possono avere dispersioni e rendimenti inferiori.

Riduzione delle emissioni poiché, com’è noto, un consumo energetico più contenuto si traduce in una minore impronta di CO₂, soprattutto quando l’energia non proviene da fonti rinnovabili.

Dimensioni più compatte in quanto, a parità di forza, gli attuatori elettrici sono spesso più piccoli e leggeri rispetto a quelli pneumatici.

Maggiore precisione e controllo perché, con l’elettrico, la regolazione di velocità, posizione e forza è molto più accurata.

Necessità ridotta di manutenzione: con gli attuatori elettrici si eliminano problematiche tipiche della pneumatica, come perdite d’aria, usura dei componenti e gestione dei compressori. A questo si aggiunge un minore impiego di oli lubrificanti e materiali di consumo, con conseguente riduzione dei rifiuti industriali.

Silenziosità e pulizia poiché l’assenza di compressori, tubazioni e perdite garantisce un ambiente di lavoro più ordinato e meno rumoroso, migliorando comfort e sicurezza per gli operatori.

Detto questo,

la pneumatica continua ad avere un ruolo importante in molte applicazioni, soprattutto perché le soluzioni elettriche risultano in genere più costose, più sensibili alle condizioni estreme e meno adatte ad alte velocità o cicli molto brevi.
In parallelo, sempre più aziende stanno valutando soluzioni meccatroniche per migliorare prestazioni, affidabilità ed efficienza.

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

Tutti i suoi articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

C’è una bella differenza tra misurare un ingranaggio e certificarlo

La misurazione serve a monitorare il livello qualitativo dei pezzi durante il processo produttivo, la certificazione invece ad attestarne in modo ufficiale la qualità a fine lavorazione. Due attività diverse, che insieme contribuiscono a garantire il livello del prodotto finale.

Un pensiero positivo per ripartire

Un po’ di fortuna di sicuro non guasta. Ma certo è che da sola non basta: serve costanza, la capacità di cogliere i segnali giusti, la volontà di correre qualche rischio. Ma, soprattutto, serve la determinazione a non restare mai fermi.

Perché il marketing digitale continua a non essere preso sufficientemente sul serio?

Molte PMI investono somme importanti in iniziative digitali senza comprendere davvero dove vanno a finire i soldi, né quali risultati ottengono, semplicemente perché non sono sufficientemente preparate in materia. Il rischio è che approvino investimenti sbagliati, finendo magari anche per trarre conclusioni affrettate come “il marketing digitale non funziona nel B2B” Niente di più falso.