Onestamente non ho mai capito chi si ostina a non voler avere a che fare con le nuove tecnologie e, men che meno, chi si fa vanto di questa presa di posizione (soprattutto se si tratta di giovani). Con questo non voglio dire che tutti quanti dovremo introdurre nella nostra quotidianità qualsiasi tipo di sistema complesso, ma ormai credo sia chiaro ai più che ci sono tecnologie imprescindibili. E non mi riferisco solo a smartphone e tablet, ma anche a tutto l’universo che si portano dietro.
Ciò premesso, veniamo a noi.
Proprio in questi giorni “premeremo quel famoso bottone” che trasformerà MICROingranaggi in una fabbrica intelligente a tutti gli effetti, in linea con gli standard di Industry 4.0.
Quel famoso bottone che modificherà radicalmente processi e modus operandi.
Bene, dopo mesi e mesi di investimenti, installazioni, formazione, test e chi e più ne ha più ne metta, posso dire che, nonostante l’innata e fisiologica resistenza al cambiamento che caratterizza i più,
sono convinto che la gran parte dei nostri collaboratori veda e accetti di buon grado le nuove tecnologie che stanno per stravolgere la nostra quotidianità lavorativa. E questo è un fattore fondamentale.
Perché questa convinzione? Perché i sistemi e le tecnologie di cui parliamo non sono fatti per prendere il posto delle persone, ma per supportarle nella quotidianità (lavorativa ed extralavorativa). E vedere che il lavoro di ciascuno si alleggerisce, non può che essere positivo. Soprattutto se pensiamo che tutto ciò ci lascerà più tempo da dedicare ad attività più gratificanti, proprio grazie all’automatizzazione della gran parte di quello che è ripetitivo.
L’operatore di una macchina a controllo numerico, per esempio, avrà sempre e comunque il compito di preparare e far partire tale impianto. Se poi il documento relativo all’ordine di produzione lo trasmetterà alla macchina attraverso un lettore di QR code, piuttosto che di un codice a barre o quant’altro, invece che copiarlo a mano, poco cambierà, perché lui svolgerà sempre e comunque lo stesso mestiere. Solo lo farà in modo leggermente diverso.
C’è poi un’altra ragione che mi fa pensare che i miei colleghi (e non solo loro) stiano accettando di buon grado questa trasformazione. Una ragione che a volte passa in secondo piano.
Sia che si tratti di software o di hardware,
queste nuove tecnologie sono talmente semplici e intuitive da utilizzare che, contrariamente a quanto forse qualcuno poteva inizialmente aspettarsi, non complicano la vita a nessuno…anzi!
Purtroppo non è così in tutti i casi e pertanto mi sento di sottolineare che il più delle volte
l’usabilità dei sistemi fa la differenza.
Quindi: è possibile che con l’introduzione delle tecnologie legate a Industry 4.0 alcune professionalità siano messe a rischio? No, non nel nostro caso perlomeno
Sono state smontate abitudini consolidate nel tempo? Indubbiamente sì, ma con un epilogo positivo.