Personale tecnico specializzato: una risorsa sempre più rara da trovare

Le nuove tecnologie, a parer mio, non provocheranno una disoccupazione di massa. Questo l’ho già scritto, ma voglio ripeterlo, perché non vorrei essere frainteso per quello che scriverò in questo post.
Torno a parlare di una questione che – da quello che leggo nei vostri commenti ogni volta che tocco l’argomento – coinvolge la gran parte di noi produttori dell’industria meccanica ed elettromeccanica (ma non solo!), ovvero della difficoltà nel trovare personale tecnico specializzato.
Ora se parliamo di nuove tecnologie e di carenza di personale tecnico specializzato, la domanda sorge spontanea:

potrebbero alcune tecnologie – come i sistemi di automazione – sostituire parte del lavoro che altrimenti svolgerebbe un operaio tecnico specializzato?

Lo chiedo perché, a sentir parlare alcuni produttori di queste soluzioni, sembrano essere in aumento le richieste di tali dispositivi da parte di piccole e micro imprese. Se fino a poco tempo fa, quindi, ad acquistare sistemi di automazione erano praticamente solo le grandi aziende – quelle cioè con una certa capacità economica che lo facevano sostanzialmente per essere più competitive con la manodopera a basso costo di molti paesi oltreconfine – oggi la situazione potrebbe essersi modificata.

Ma cosa è cambiato esattamente?

E, quindi, cosa potrebbe spingere una impresa di dimensioni modeste a investire in sistemi di automazione?

Per esempio, e qui torniamo al cuore del post, proprio la difficoltà nel reperire personale tecnico specializzato. Se una realtà infatti decide di automatizzare buona parte della sua produzione, allora una quantità consistente del lavoro sarà svolto autonomamente dalle macchine e dai sistemi a esse collegate e il compito dell’operaio specializzato sarà principalmente quello di impostare i vari cicli di lavoro e far sì che i macchinari siano nella condizione di lavorare in autonomia (sia di giorno che di notte). Una vota fatto ciò, però, basterà un operatore meno qualificato per supervisionare il cosiddetto lavoro non presidiato delle macchine.

Quindi l’implementazione di sistemi di automazione potrebbe essere una soluzione alla difficoltà di reperimento di personale specializzato? Parzialmente sì, ma…

…ma va considerato un altro fattore. Nel caso in cui la produzione di una azienda manifatturiera sia caratterizzata prevalentemente da piccoli lotti (esattamente come nel caso di MICROingranaggi), la situazione cambia completamente, perché – nonostante le macchine siano comunque in grado di lavorare in autonomia – ciascun ciclo di lavoro sarà così breve da rendere necessaria la presenza costante di un operaio che periodicamente reimposti e riattrezzi le macchine per un altro ciclo.

Morale: l’implementazione di sistemi di automazione potrebbe essere una soluzione alla difficoltà di reperimento di personale specializzato nel caso di aziende che abbiano a che fare con lotti produttivi medio-grandi o grandi, o quantomeno con famiglie di lotti di prodotti caratterizzati da alcune lavorazioni comuni.

Se parliamo di automazione e lavoro non presidiato, infine, non va dimenticato neppure che, nel caso della produzione di pezzi caratterizzati da tolleranze molto strette, si renderà necessaria anche l’integrazione di sistemi di controllo, che saranno, anch’essi, automatizzati.

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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