La settimana scorsa scrivevo che mi rattrista pensare che quella che è sempre stata la forza del nostro Paese – ovvero la presenza massiccia di piccole realtà radicate nel territorio – oggi sia a rischio. Ma non possiamo ignorare che le cose cambiano, perché tutto è in continua evoluzione. E, proprio per questo, non è più possibile continuare a fare le stesse cose nello stesso modo.
Essendo però io un ottimista per natura, ho anche la tendenza a vedere l’aspetto positivo delle cose. E, nel caso delle nostre micro imprese, anche qualche possibile soluzione.
Partiamo da un dato di fatto su cui, credo, siamo tutti d’accordo:
la gran parte delle piccole imprese italiane opera in modo isolato. Non fanno parte di associazioni di settore, reti di collaborazioni o consorzi, perdendo – secondo me – tante opportunità interessanti di sinergia e crescita condivisa.
L’ideale, naturalmente, sarebbe che la nostra politica redigesse un piano strutturale di interventi a sostegno di queste realtà, ma, come ben sappiamo, non è detto che ciò accada e, soprattutto, i tempi di questo ipotetico iter potrebbero essere molto lunghi.
La domanda a cui ho cercato di dare qualche risposta quindi è:
in questo contesto socio economico e in attesa che arrivi “qualcosa dall’alto”, cosa possono fare le piccole o micro imprese per reagire e sopravvivere?
Nel cercare di dare una risposta a questa domanda, ho individuato otto possibili strade. Piccole azioni che, se portate avanti con costanza e pensiero critico, possono a mio avviso fare una grande differenza.
UNO
Il primo passo potrebbe essere quello di concentrarsi su una nicchia di mercato, valorizzando l’unicità del proprio prodotto o servizio. In questo modo, l’attenzione si sposterebbe sul valore offerto anziché esclusivamente sul prezzo.
DUE
Un’altra strada che ritengo sensata è quella di collaborare con università, incubatori, camere di commercio o associazioni di categoria per ottenere supporto tecnico, accedere a finanziamenti o esplorare nuovi mercati.
TRE
Penso sia fondamentale non dimenticare che marketing e comunicazione giocano un ruolo cruciale nel migliorare la visibilità di un’azienda. Strumenti digitali come i social media e le campagne pubblicitarie, supportati da strategie di content marketing, permettono di raccontare la propria storia e attrarre nuovi clienti.
QUATTRO
Come abbiamo già scritto in passato, le micro imprese possono unirsi in consorzi, distretti o reti d’impresa per condividere risorse, competenze e costi, con l’obiettivo di ampliare l’accesso a nuovi mercati.
CINQUE
Naturalmente, c’è poi il tema, a me particolarmente caro, della formazione. Una formazione a tutti i livelli, mirata a migliorare le competenze digitali, linguistiche e manageriali. Oggi esistono numerose soluzioni accessibili e sostenibili, dalle piattaforme online ai corsi finanziati.
SEI
Va poi considerato che la trasformazione digitale, pur essendo un aspetto senza dubbio fondamentale, non deve necessariamente essere affrontata tutta in una volta. Le micro imprese possono iniziare con piccoli passi, adottando strumenti semplici e a basso costo, come software gestionali, e-commerce o piattaforme cloud. Tutte soluzioni che possono offrire un grande supporto in termini di efficienza operativa, ma a fronte di costi sostenibili.
SETTE
Non dimentichiamo poi che l’innovazione non è solo tecnologia. Le imprese possono sperimentare nuovi modelli di business, ad esempio integrando principi di economia circolare, affiancando servizi ai propri prodotti o vendendo direttamente al cliente finale attraverso canali online.
OTTO
E infine, ancora una volta, ribadisco l’importanza cruciale del passaggio generazionale, un processo che va pianificato con largo anticipo per garantire la continuità dell’azienda. Coinvolgere fin da subito le nuove generazioni, ascoltarle e comprenderne il punto di vista per integrarlo al meglio non può che portare benefici.
Noi, per esempio, da anni frequentiamo A.P.I. Associazione Piccole e Medie Industrie, dove questi temi vengono affrontati regolarmente, non solo nelle loro complessità e criticità, ma soprattutto attraverso azioni concrete che le imprese possono mettere in atto per affrontarle e risolverle.