Controllo dimensionale di una vite senza fine modulo 0.5 con evolventimetro Klingelnberg P26

Ecco

il nostro evolventimetro Klingelnberg P26 all’opera mentre sta effettuando il controllo dimensionale di una vite senza fine modulo 0.5.

Come spesso accade quando si ha a che fare con la micromeccanica di precisione, il pezzo in questione è piuttosto complesso da costruire e non solo a causa delle sue tolleranze ristrette. Questa vite senza fine in particolare è, infatti, stata prodotta in lotti importanti, la tipica situazione in cui è necessario avere sotto controllo la capacità di processo al fine di evitare sorprese o una quantità elevata di misurazioni.

Tutt’altro che facile è anche la misurazione stessa: la principale difficoltà sta nel fatto che la filettatura della vite senza fine è molto piccola e il tastatore microscopico. Occorre quindi la massima attenzione, perché basta un movimento sbagliato e avviene la rottura. Delicata anche la presa pezzo, poiché, se errata e non ripetitiva, potrebbe fornire risultati sbagliati.

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

Tutti i suoi articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

C’è una bella differenza tra misurare un ingranaggio e certificarlo

La misurazione serve a monitorare il livello qualitativo dei pezzi durante il processo produttivo, la certificazione invece ad attestarne in modo ufficiale la qualità a fine lavorazione. Due attività diverse, che insieme contribuiscono a garantire il livello del prodotto finale.

Un pensiero positivo per ripartire

Un po’ di fortuna di sicuro non guasta. Ma certo è che da sola non basta: serve costanza, la capacità di cogliere i segnali giusti, la volontà di correre qualche rischio. Ma, soprattutto, serve la determinazione a non restare mai fermi.

Perché il marketing digitale continua a non essere preso sufficientemente sul serio?

Molte PMI investono somme importanti in iniziative digitali senza comprendere davvero dove vanno a finire i soldi, né quali risultati ottengono, semplicemente perché non sono sufficientemente preparate in materia. Il rischio è che approvino investimenti sbagliati, finendo magari anche per trarre conclusioni affrettate come “il marketing digitale non funziona nel B2B” Niente di più falso.