Provate a pensarci bene: quale attività è priva di regole?
Secondo me nessuna, fatta eccezione che per la mera e ineluttabile esistenza. Ma a ben vedere, persino questa segue delle regole ben precise.
Dal ludico al professionale, tutto è governato da regole.
E conoscerle è fondamentale per avvicinarsi a qualsiasi attività
È stata questa mia ferma convinzione a spingermi, di recente, a partecipare al corso Aerospace Auditor Transition Training (AATT) con l’obiettivo di approfondire le normative e i criteri di valutazione nell’ambito dell’audit aerospaziale.
Dal momento che il contesto delle ISO mi ha offerto l’opportunità di avvicinarmi ai requisiti del settore aerospaziale, ho ritenuto infatti che il percorso più valido fosse quello di seguire un corso riconosciuto a livello mondiale tramite accordo con l’IAQG (International Aerospace Quality Group), progettato per ridurre la variabilità di giudizio dei valutatori e fornire un approccio metodico e rigoroso alla gestione e conduzione delle attività di audit.
Questa esperienza mi ha permesso di maturare una nuova prospettiva su alcuni requisiti, che in precedenza assumevo da una prospettiva parziale o poco centrata.
Per spiegarvi cosa intendo, vi faccio un esempio pratico che riguarda l’approccio ai processi.
Se già la ISO 9001 ne rappresenta un principio cardine, la EN 9100 dedicata all’aerospace ne rafforza ulteriormente la struttura, andando ad analizzare in profondità ogni elemento costitutivo. Quindi, fondamentalmente: chi, come, cosa si utilizza e quanto performa.
Ciascuno di questi aspetti viene esaminato con maggiore rigore, stressato e valutato in un’ottica di rischio, generando un ciclo virtuoso che favorisce il miglioramento del flusso operativo e degli stessi risultati.
E, se ci pensiamo bene, gli obiettivi della EN 9100 non si limitano a garantire la costanza nella conformità del prodotto ai requisiti specifici, ma spesso si estendono anche a fattori cruciali come la sicurezza, un aspetto che – in ambito aeronautico – è essenziale.
Ebbene, percorsi come questo sono tutt’altro che facili, ma a mio avviso fortemente necessari perché modificano o offrono nuovi strumenti per osservare in modo diverso attività che magari portiamo avanti nello stesso modo da tempo, aiutandoci a metterle in discussione e migliorarle.