Può esistere un imprenditore che non sa delegare, ma non un direttore generale

Il voler accentrare su di sé tutte (o gran parte) delle attività di un’azienda, incluse quelle che non competono assolutamente, è – per come la vedo io – un errore clamoroso. Ma il saper delegare è una caratteristica innata o qualcosa che si può imparare?

Da qualche anno nel campo della formazione aziendale è diffusa l’idea che la vera definizione di direttore generale sia “un esperto di marketing che sa leggere un bilancio”. Verissimo. A patto che questa persona poi sappia anche delegare.
Perché concordo sul fatto che sia molto importante conoscere le dinamiche di marketing, così come, naturalmente, anche saperne di economia e finanza. Ma poi le persone al posto giusto in azienda deve essere in grado di metterle, così come deve essere in grado di coordinarle, trarre il meglio da quello che fanno e tirarne le fila, affinché l’azienda che dirige possa ricavarne beneficio.

E qui torniamo a un discorso che abbiamo già fatto più di una volta.

Il voler accentrare su di sé tutte (o gran parte) delle attività di un’azienda, incluse quelle che non ci competono assolutamente, è – per come la vedo io – un errore clamoroso.

Per questo faccio fatica a immaginare un direttore generale che non sappia delegare. Secondo me non dovrebbe neanche arrivare a occupare quella posizione senza questa caratteristica fondamentale. Io credo infatti che

possa esistere un imprenditore che non sa delegare, ma non un manager, non un direttore generale.

L’imprenditore che vuole fare tutto da solo – comportamento piuttosto diffuso in un tessuto industriale come quello italiano – esiste ed è spesso una figura nata operativa, molto preparata nel suo mestiere, che però spesso soffre la mancanza di una preparazione in ambiti che diventano, al crescere dell’attività, indispensabili. Diverso è il discorso di un direttore generale che, al contrario, nasce proprio per individuare le risorse giuste e tirarne fuori il meglio.

Secondo voi, però,

il saper delegare è una caratteristica innata, oppure si tratta di qualcosa che si può imparare?

Io onestamente credo che sia qualcosa di innato. Non saper delegare presuppone una, ahimé, innata e fisiologica mancanza di fiducia verso il prossimo.

Da imprenditore posso dire che ci sono dei compiti che difficilmente si possono delegare. Mi riferisco, in generale, a tutto ciò che per ragioni di responsabilità non credo sia corretto demandare ad altri (penso, per esempio, alle questioni fiscali o legali, dove la scelta implica il doversi prendere grandi responsabilità). Per il resto tutto può essere deciso da un collaboratore.
Chi non sa delegare, o non vuole delegare, è forse anche perché in realtà non ha una vera visione del futuro della sua azienda. O, perlomeno, non immagina la sua azienda senza di lui (o di lei)….

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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