Ascoltare, guardarsi attorno, imparare. La formazione ha sempre avuto un ruolo centrale per MICROingranaggi, che oggi è pronta a passare a un livello superiore. Da alcuni mesi a questa parte ha infatti dato il via a un nuovo progetto di formazione che vede protagoniste le figure chiave dell’azienda nel ruolo di formatori e che coinvolge tutto il personale.
Si chiama MICROacademy, l’idea è nata alcuni mesi fa, ma oggi è già attiva con un interessante calendario corsi.
Abbiamo chiesto ad Antonella Silvagni, CFO e Responsabile HR di MICROingranaggi, di raccontarci com’è nato questo progetto e in cosa consiste esattamente.
Antonella, com’è nata l’idea di creare una vera e propria MICROacademy?
“Oggi MICROingranaggi ha al suo organico quasi 50 dipendenti.
Ebbene, lavorando e confrontandoci con loro nel corso di tanti anni, ci siamo resi conto di quanto avessero da dare, di quanta esperienza avessero da offrire ai colleghi e così abbiamo pensato: perché non organizzare degli incontri a tema?
Poi, parlando di questa idea ai nostri collaboratori, abbiamo avuto la conferma che, in effetti, gli argomenti da trattare avrebbero potuto essere tanti, interessanti e non necessariamente condivisibili solo con i colleghi di reparto”.
Cosa intendi esattamente con “non necessariamente condivisibili solo con i colleghi di reparto”?
“Voglio dire che è abbastanza naturale e fisiologico che il nostro storico responsabile del reparto ricerca e sviluppo Luca Barbieri, con i suoi quasi trent’anni di esperienza alle spalle, abbia parecchio da trasmettere al giovane Ivan Comotti, collega junior del reparto R&D. Quello che è meno scontato è che Luca Barbieri tenga un corso base sulla lettura del disegno tecnico a me, che mi occupo di gestione amministrativa e risorse umane, oppure ai nostri colleghi dell’ufficio acquisti o del reparto magazzino. Eppure, per un’azienda come MICROingranaggi, il disegno tecnico è pane quotidiano, perciò è utile e importante che tutti siano più consapevoli di quello che passa loro regolarmente tra le mani”.
Quindi, a livello pratico, com’è strutturata esattamente la MICROacademy?
“Sostanzialmente funziona così: stabiliamo un calendario dei corsi – che hanno una durata in genere di un’oretta o poco più – e li proponiamo ai colleghi, lasciandoli liberi di decidere se partecipare o meno.
Siamo partiti prima dell’estate e devo dire che questa iniziativa sta avendo un successo notevole.
Per esempio Marco Garavaglia con con il suo corso sull’utilizzo di LinkedIn (durante il quale è partito dal concetto di personal branding per dare poi indicazioni pratiche su come utilizzarlo al meglio) ha ricevuto quasi trenta adesioni. Che su un totale di 50 dipendenti non sono poche.
Stefano (Garavaglia, ndr) ne ha tenuto uno sul creatore, utensile fondamentale per un’azienda che fa ingranaggi, e lo ha esteso a tutti i reparti della produzione.
Altri corsi in programma riguardano l’utilizzo di excell (base e avanzato), la lettura dei report degli evolventimetri, la sicurezza in azienda, e continuiamo a raccogliere feedback dai nostri ragazzi per ampliare ancora di più l’offerta”.
Quali obiettivi vi siete prefissati con questo interessante progetto?
“Il nostro principale obiettivo è quello di offrire un plus ai nostri collaboratori, dando loro l’occasione di uscire dalla routine quotidiana in azienda per dedicare tempo a capire quello che accade fuori dal proprio reparto e ciò che i colleghi fanno”.