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Tecnicamente parlando

Tolleranze geometriche: tutto ciò che devi sapere per evitare errori nella produzione di ingranaggi

Quale strumento di misurazione utilizzare, per esempio, per la verifica dimensionale di un foro? Non esiste una risposta univoca a questa domanda, poiché gli apparecchi con questa funzione sono svariati. In linea generale, però, è possibile rispondere a questo quesito facendo riferimento alle tolleranze geometriche

Tanti anni fa conoscevo un ingegnere di cui avevo profonda stima, che un giorno mi disse che ci si poteva considerare progettisti meccanici davvero ‘in gamba’ solo quando si era perfettamente consapevoli della differenza che esiste tra un ‘foro‘ e un ‘buco’. Una battuta chiaramente. Di quelle che solo noi ‘tecnici’ possiamo apprezzare davvero. Ma, alla fine, è il significato ciò che conta veramente.
Ho iniziato il post di oggi parlando proprio di fori (e non di buchi!) perché quando si parla di qualità e di tolleranze geometriche è proprio il foro l’esempio più semplice da utilizzare.

Quale strumento di misurazione posso utilizzare per la verifica dimensionale di un foro? Non esiste una risposta univoca a questa domanda, poiché gli apparecchi con questa funzione sono svariati. Mi riferisco al calibro, al micrometro da interni, all’alesametro, a una macchina ottica oppure a una macchina a contatto. Tramite ciascuno di questi strumenti otterrò una lettura della misurazione, cioè un valore assoluto.
In alternativa può essere utilizzata anche una coppia di spine calibrate, meglio denominata ‘tampone passa/non passa’. Una soluzione, quest’ultima, molto usata a bordo macchina per i controlli seriali, ma utile a indicare solo se quel foro va bene oppure no, e non dove esso è posizionato nel campo di tolleranza.
E quindi torno alla domanda di partenza: qual è lo strumento più idoneo per la verifica dimensionale di un foro?

In linea generale si può rispondere a questo quesito facendo riferimento alle tolleranze geometriche, le quali mi devono indicare sia il metodo di realizzazione di un foro, sia lo strumento di misura più idoneo da utilizzare in fase di controllo. Questo perché un foro può presentare svariate tipologie di errore, vale a dire errori geometrici (ovvero di conicità, di planarità e di perpendicolarità), di posizione e così via. Ma anche differenti rugosità superficiali, per controllare le quali sono necessari strumenti idonei.

È molto importante che il progettista – e chi segue MICROjournal avrà già capito come torno abitualmente sul tema – non dimentichi mai di indicare le caratteristiche geometriche di un foro in funzione dell’applicazione in questione, proprio perché ricoprono una funzione tecnica essenziale. Basti pensare, ad esempio, all’importanza che può avere l’indicazione esatta della misura di un foro quando esso è la sede di un cuscinetto, oppure quando è destinato alla forzatura di una spina.

Questo fa anche capire perché è importante avere una sala metrologica attrezzata e personale qualificato in essa impiegato. Il tecnico che, per esempio, decide che un foro è in tolleranza solo perché lo ha controllato con il tampone, sta commettendo un errore se a disegno sono indicate anche tolleranze geometriche. E, in un caso come questo, possibili contestazioni sono proprio dietro l’angolo…

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

2 risposte su “Tolleranze geometriche: tutto ciò che devi sapere per evitare errori nella produzione di ingranaggi”

Direi che questo argomento è da considerarsi il seguito naturale del precedente pubblicato in data 14/01/2015 dal titolo:
“Perché capita spesso di avere a che fare con disegni incompleti”
In risposta a quella domanda, ho citato alcune cause possibili e, al “Punto 1”, ho affermato che, a volte, chi esegue il disegno di un particolare meccanico non sa
“….. quali parametri indicare oltre alle dimensioni, e come indicarle”.
Alcuni di questi parametri sono proprio le “tolleranze geometriche”.
Queste tolleranze, sono molto importanti per definire un organo meccanico soprattutto per ottenere la sua corretta funzionalità, anche in rapporto a quella degli altri componenti con i quali dovrà convivere e condividere la destinazione d’uso.
Questo aspetto, a volte, è il più trascurato e, a volte, è quello più discutibile.
Il più trascurato perché non sempre si ha la percezione dell’importanza di queste indicazioni e, non ultimo, tali indicazioni sono soggettive.
Dipendono molto dalla sensibilità professionale di chi esegue il disegno costruttivo, dalle esperienze di lavoro maturate nel tempo.
Diversa è infatti la sensibilità di chi svolge o ha svolto il proprio lavoro nell’ambito della meccanica di precisione rispetto a chi è maturato in quello della carpenteria,per esempio.
La meccanica di precisione richiede un approccio mentale decisamente diverso rispetto a tutti gli altri settori della meccanica.
Il più discutibile, dicevo più sopra, perché l’indicazione dei valori di queste tolleranze ed i loro riferimenti sono interamente a discrezione del progettista e pertanto soggetti a valutazioni ed interpretazioni diverse.
Infatti, a differenza delle tolleranze dimensionali dove esistono le tabelle ISO (Albero e Foro base) che indicano in modo inequivocabile il valore degli scostamenti, nel caso delle tolleranze geometriche, questi valori sono interamente o quasi a discrezione del progettista e così pure i loro riferimenti.
Al riguardo, sicuramente merita di essere citata e sottolineata la tua lungimiranza per il fatto di aver dotato la tua azienda degli strumenti di controllo più sofisticati oggi disponibili sul mercato.
Credo che la “sala metrologica” di MICROINGRANAGGI, senza dimenticare tutto il resto che, a partire dal personale e dalle macchine di produzione in dotazione sia motivo di orgoglio e vanto per te e per tutti gli addetti.
Davvero, congratulazioni!
Ottorino

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