Categorie
Dal settore MICROnews Punti di vista

Prodotti, servizi e soluzioni

Ho ricevuto diversi commenti sui vari social al post della settimana scorsa, pertanto mi piacerebbe riprendere il discorso e approfondire alcuni punti. Intanto tengo a precisare che cambiare rotta – sia che si tratti del prodotto venduto fino a quel momento, sia che si tratti della modalità con cui viene offerto – non è assolutamente cosa facile. Anzi! È molto complesso fare analisi a medio termine in un momento in cui il mercato cambia così velocemente e pertanto è molto difficile trovare nuovi sbocchi, nuovi segmenti di mercato, eccetera.

Personalmente ho un carattere abbastanza impulsivo e questo mi torna spesso utile in ambito professionale. Credo che la carriera di un imprenditore sia sempre un po’ borderline tra coraggio e incoscienza, con frequenti sconfinamenti più o meno pericolosi. In questi casi è indispensabile che la dea fortuna guardi dalla parte giusta. Ci sono periodi in cui si ha la testa che formicola di mille pensieri e idee, e proprio in quei momenti si ha la consapevolezza che per essere certi di fare la cosa giusta si dovrebbe conoscere il futuro. Ma, siccome questo non è possibile, bisogna decidere se rischiare o rinunciare. E questo comporta l’impiego di molte energie, oltre che di un po’ di coraggio.
D’altra parte l’attività lavorativa di un imprenditore non si ferma mai: mattina, pomeriggio, sera, notte. In vacanza, in palestra. Sempre e ovunque. E questa è anche la ragione per cui molti si trovano spesso a fare un passo indietro, rinunciando a questo mestiere.

Chi però decide di fare l’imprenditore, per forza di cose, deve sostanzialmente fare tre cose: ascoltare e interpretare le richieste che arrivano dai clienti, avere il coraggio di accettare che il mercato è cambiato (quando effettivamente lo è), e, in terzo luogo, aggiustare il tiro o addirittura riconvertire la propria azienda che per vari motivi non ha più futuro prima che chiudere resti l’unica soluzione. Facile? No di certo. Necessario? Assolutamente sì, perché chi insiste nel voler continuare a proporre quello che ha sempre proposto, per di più con la stessa modalità, non ha futuro.
Certo non si può cambiare rotta a caso. Si fanno analisi, si ha un’intuizione, si redige un business plan, e così via. Fino a quando l’idea iniziale non è sufficientemente matura da essere messa in pratica.

Se osservo il mercato di oggi, noto che ci sono tre tipologie di aziende. Quelle che offrono un prodotto, quelle che offrono un servizio e quelle che offrono una soluzione. Nel momento in cui sto vendendo, per fare un esempio, un cacciavite, sto offrendo un prodotto; quando però vendo lo stesso cacciavite abbinando la relativa manodopera, sto offrendo un servizio; quando infine contatto il cliente direttamente proponendogli un cacciavite alternativo, magari su misura, perché più adatto alle sue necessità, sto offrendo una soluzione. Ecco, questa terza ipotesi oggi mi sembra la strada che ogni azienda oggi dovrebbe percorrere per emergere.

In MICROingranaggi ci stiamo muovendo in questa direzione e vedo che i risultati ci sono. Purtroppo, per ragioni di riservatezza che la maggior parte dei nostri clienti ci chiede, non vi posso fare esempi concreti, ma ci stiamo rendendo conto che sono sempre di più le realtà che vengono da noi proprio perché sono in cerca di una soluzione. Ormai praticamente tutto passa dal nostro ufficio di progettazione ed è molto raro che un cliente ci chieda semplicemente la produzione di un pezzo di cui ha già il disegno tecnico.

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *